Nonostante le tante difficoltà, la città non rinuncia alle tradizionali pettolate non solo nelle case e nelle strade ma anche davanti al siderurgico.
Oggi, santa Cecilia, a Taranto iniziano i festeggiamenti di Natale. La città si è svegliata all’alba con le note delle pastorali eseguite dalle bande e in gran parte delle case i fornelli sono accesi per friggere le pettole, dolce tipico di questo periodo, palline di impasto di farina condite dolci e salate.
Da un lato la festa religiosa, con la statua della protettrice dei musicisti portata in processione in città vecchia. Dall’altro la tradizione civile, con pettole fritte anche davanti alla portineria D dell’ex Ilva, distribuite dall’associazione Genitori tarantini per «continuare il dialogo sul futuro dei lavoratori con la prospettiva di percorsi senza fabbrica tutelando città e occupazione».
Alle 18 si accenderanno le luminarie volute dal Comune in piazza Maria Immacolata e nelle vie del centro e contemporaneamente verrà inaugurata la pista di ghiaccio circolare con gli atleti dell’associazione sportiva Feder club Taranto di pattinaggio.
Sempre alle 18 la pro loco di Taranto dà il via a Natal&arte nei locali della galleria comunale in piazza Castello dove ha sede l’infopoint con l’accensione delle luminarie e l’immancabile distribuzione di pettole.
Dall’altra parte della città, al quartiere Salinella, in via Lago D’Albano per la prima volta l’associazione “Bruno Lodeserto” e il comitato circoscrizionale di quartiere hanno organizzato “Pettole sotto i portici”. Enzo Risolvo parlerà delle tradizioni locali e presenterà il libro “Memorie di religiosità popolare tarantine”. Anche in questo caso, l’incontro sarà condito dalle immancabili pettole e al termine l’esibizione del complesso bandistico “Città di Crispiano”.
Il comitato Borgo via Giusti in collaborazione con l’associazione Camminare Insieme, invece, ha organizzato l’appuntamento in via Oberdan per la diciannovesima edizione della “Pettolata di quartiere”. Le pastorali saranno eseguite dall’associazione bandistica Città di Crispiano. Secondo la tradizione, le pettole nascono nel 1210 quando nel giorno di santa Cecilia una donna di città vecchia, catturata dalla musica degli zampognari, fece lievitare troppo a lungo l’impasto per fare il pane, decise così di fare delle palline e di friggerle nell’olio bollente. Le chiamò “pettel” da “pitta”, l’antico nome della focaccia.