Il sogno di Anna non si è fermato ai primi di maggio, quando incredula ha firmato in uno studio notarile l’atto di donazione di una casa, ricevuta in regalo dall’Abfo, l’associazione benefica Fulvio Occhinegro. Ora volontari dell’associazione e alcuni benefattori la stanno aiutando a completare la casa: è arrivata una porta blindata nuova di pacca e si sono fatti carico della ristrutturazione del bagno, della veranda.
«Tutto succede come per magia grazie alla rete di benefattori e donatori che periodicamente bussano alla porta dell’Abfo e chi chiedono come possono aiutare» spiega Eleonora Occhinegro dell’Abfo. «Così anche se è Ferragosto c’è sempre qualcuno che va a casa di Anna e si occupa di completare un lavoretto. E sono certa che quando la casa sarà pronta scatterà una nuova maratona di solidarietà anche per completarla coi mobili».
Anna e i suoi quattro figli, tre ragazze e un ragazzino, rischiavano di finire in mezzo a una strada dopo aver ricevuto lo sfratto. Poi il miracolo: l’Abfo ha ricevuto in donazione da una famiglia tarantina una casa e l’ha girata alla famiglia di Anna che segue da tanti anni. Da quando, dieci anni fa, la piccola Ludovica (che oggi di anni ne ha 17) descrisse la sua casa dei sogni nella lettera a babbo Natale. E così la scorsa primavera è arrivato il regalo di Natale più grande, una casa tutta per Anna e i suoi ragazzi, che ora volontari e amici dell’associazione Abfo stanno mettendo in ordine. «Noi abbiamo fatto poco – spiega Andrea Occhinegro dell’Abfo – siamo stati solo il tramite fra il cuore grande e generoso di tre tarantini, due fratelli e una sorella, che hanno ereditato un appartamento di 120 metri quadrati al rione Italia e hanno deciso di donarlo a chi ne aveva bisogno». I donatori hanno preferito restare anonimi e l’associazione ha fatto il resto.
Da anni Abfo si occupa di persone senza fissa dimora e famiglie disagiate. Oltre a gestire un centro sociale dove trovare un letto, un pasto caldo e perfino ricevere visite mediche gratuite, Abfo negli anni ha organizzato iniziative per i più piccoli: l’arrivo di Babbo Natale per le famiglie che non potevano permetterselo, i biglietti per lo stadio per far passare del tempo ai bimbi coi loro papà seguendo la squadra del cuore e vari progetti di inclusione sociale. Tante le tante famiglie in difficoltà che l’associazione segue da anni. «Anna è senza marito e ha cresciuto da sola quattro figli lavorando giorno e notte per farli studiare e vivere decorosamente» raccontano i volontari.