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Taranto, Asl e Questura insieme per il contrasto alla violenza di genere

Un protocollo d'intesa finalizzato alla promozione di strategie condivise allo scopo di prevenire e contrastare atti persecutori, violenza domestica e violenza di genere è stato sottoscritto a Taranto dal Questore Massimo Gambino e dal direttore generale dell'Asl Vito Gregorio Colacicco, alla presenza del Prefetto Demetrio Martino. Il protocollo è il risultato di un'azione sinergica tra…

Un protocollo d’intesa finalizzato alla promozione di strategie condivise allo scopo di prevenire e contrastare atti persecutori, violenza domestica e violenza di genere è stato sottoscritto a Taranto dal Questore Massimo Gambino e dal direttore generale dell’Asl Vito Gregorio Colacicco, alla presenza del Prefetto Demetrio Martino.

Il protocollo è il risultato di un’azione sinergica tra tutti gli operatori del settore «che possa comportare – è detto in una nota – un intervento trattamentale nei confronti dell’autore del reato, allo scopo di determinare il grado di rischio di una futura recidiva e di rieducare il soggetto». Il Protocollo d’intesa “Dike” avrà validità triennale a decorrere dalla data di sottoscrizione e potrà essere rinnovato al termine dello stesso nel caso in cui sussistano le circostanze che hanno determinato alla sottoscrizione.

La Questura, nei casi di violenza di domestica e di genere, potrà, tra l’altro, adottare il provvedimento di ammonimento emesso dal Questore e fornirà al destinatario dello stesso i riferimenti della Asl di Taranto, invitandolo a presentarsi nel giorno e ora stabiliti presso la sede dell’Asl. Dall’altro lato, l’Azienda sanitaria si impegna a comunicare alla Divisione Anticrimine della Questura, con cadenza bimestrale, i dati degli ammoniti che avranno portato a termine il percorso rieducativo ma anche i dati di coloro che vi avranno rinunciato.

L’adesione al percorso trattamentale, conclude la Questura, «è lasciato alla volontarietà del soggetto ammonito. Analogo trattamento sarà riservato anche a coloro che sono destinatari della misura di prevenzione della sorveglianza speciale in quanto indiziati dei delitti di maltrattamenti in famiglia e stalking».

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