Taranto 2026, sarà uno studio di architetti di Prato a realizzare la piscina olimpica dei Giochi del Mediterraneo

Sarà lo studio Mdu Architetti, di Prato, a firmare la nuova piscina olimpica di Taranto 2026. Il progetto è risultato vincitore grazie all’«integrazione percettiva con il mare e con il contesto identitario, storico e paesaggistico dell’area di Torre Ayala», come si legge nelle motivazioni della Commissione giudicatrice.

Sono stati 37 i partecipanti al concorso internazionale per la progettazione della piscina olimpionica. Quello di Mdu Architetti «si distingue per la riconoscibile ma equilibrata “iconicità” architettonica, che conferisce a questo nuovo attrattore della città pubblica una significativa potenzialità di riconfigurazione e rigenerazione del contesto urbano. In particolare – proseguono le motivazioni – è stata sviluppata in maniera coerente e innovativa l’articolazione fra spazi collettivi all’aperto e spazi specialistici al chiuso, organizzando in modo chiaro ed efficace i flussi legati alla fruizione sportiva e quelli legati ai percorsi distributivi delle differenti funzioni inserite. Le scelte funzionali e programmatiche proposte risultano di particolare coerenza ed efficacia in termini di flessibilità e innovazione. Insieme alle scelte costruttive e dei materiali, le soluzioni tecnologiche e impiantistiche adottate, in particolare per l’uso intelligente dell’acqua e dell’energia (recupero e riuso, contenimento dei consumi, cogenerazione) prefigurano uno scenario di elevata sostenibilità per lo Stadio del Nuoto di Taranto anche nell’ottica della fruizione e della gestione di lungo periodo, quale eredità dei Giochi di Taranto 2026».

Il Comitato organizzatore Taranto 2026 aveva indetto il concorso internazionale di architettura con l’obiettivo di elevare la qualità dell’intervento attraverso un segno iconico che potesse caratterizzare il waterfront della città e integrarsi con un’area di notevole interesse paesaggistico. Obiettivi raggiunti dal progetto vincitore, che si integra con l’area intesa come parco costiero, caratterizzato dalla presenza di significative tracce archeologiche e dalla presenza della torre settecentesca che costituisce l’accesso al parco.

La Commissione – composta dalle architette Maria Piccarreta (presidente), Benedetta Tagliabue e Simonetta Dello Monaco, dall’ingegner Paolo Garofoli e dall’architetto Ubaldo Occhinegro – aveva esaminato nella prima fase le 37 proposte inviate da numerosi Paesi, selezionando i 5 progetti finalisti per la seconda fase. Questa mattina a conclusione della procedura, svoltasi sempre in forma del tutto anonima, sono stati svelati i nominativi dei vincitori e di tutti gli altri partecipanti attraverso la piattaforma informatizzata utilizzata per il concorso. Lo studio pratese ha preceduto nell’ordine gli studi Marazzi Architetti (Parma), Populous (Stati Uniti), Cecchetto & Associati (Venezia) e 3TI Progetti Italia – Ingegneria Integrata (Roma).

Mdu Architetti – che fra le varie opere ha già firmato il Vilnius National Concert Hall in Lituania, il centro I principi d’Italia a Chuzhou in Cina, il centro culturale Words of El Lissitzky a Novosibirsk, in Russia – dovrà trasmettere gli ulteriori elaborati progettuali entro il 23 giugno in modo da consentire il prosieguo delle procedure in tempo utile per la realizzazione della piscina per i Giochi del Mediterraneo del 2026.

Il 12 maggio è stata calendarizzata a Taranto la cerimonia di premiazione del vincitore, durante la quale sarà presentata la pubblicazione e la mostra di tutti i progetti partecipanti.

Le progettazioni in concorso erano basate sul progetto preliminare redatto dall’Agenzia regionale Asset e dall’Ufficio tecnico comunale di Taranto, in cui sono stati individuati gli spazi funzionali, il dimensionamento e i criteri di progettazione dell’impianto natatorio improntati sull’ecosostenibilità, l’autosufficienza energetica e l’innovazione tecnologica.

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