Taglio voli low cost, Vasile: «Nessuna ripercussione. Offrono lavoro ai pugliesi»

«Ryanair offre una grande opportunità di lavoro anche per i giovani, con esperienze all’estero. Ho tentato anche di tracciare quanti pugliesi lavorano lì e siamo a oltre 400 unità. E per la Puglia non cambia nulla, perché per clienti e rapporti consolidati queste cose non rappresentano un problema». Lo afferma Antonio Maria Vasile, presidente di Aeroporti di Puglia.

Presidente, come commenta la decisione di Ryanair di dire addio ai biglietti a 10 euro?

«Se i biglietti verranno venduti a 20 euro, direi che va bene uguale. Innanzitutto dobbiamo fare un distinguo fondamentale: per territori come il nostro, è necessario garantire la mobilità dei pugliesi ancor prima che l’arrivo di turisti. Oggi i mezzi a disposizione sono pochi, soprattutto per andare all’estero, quindi tutte le compagnie sono partner fondamentali. Grazie alla grande intuizione dei vettori low cost abbiamo avuto la possibilità di andare nelle capitali europee con pochi soldi e di crescere culturalmente, perché tornando da questi posti tanti hanno fatto pressing sui propri decisori politici sul tema della qualità urbana. Quando io avevo 18 anni, invece, l’Interrail costava 700mila lire, ed era bellissimo ma faticosissimo. Noi siamo un popolo di viaggiatori: è chiaro che questa decisione di Ryanair pesa di più dove non è valorizzata, dove si resta indifferenti a un’offerta. Ma per noi è un discorso diverso, abbiamo sottoscritto un importantissimo contratto con loro (e con altre compagnie) che, nei prossimi anni, “ci costringerà” a ingrandire le nostre infrastrutture».

Dunque non ci saranno pesanti ripercussioni?

«Assolutamente no. Loro, con una incredibile specializzazione nella formazione dei dipendenti, offrono una grande opportunità di lavoro anche per i giovani, con esperienze all’estero. Ho tentato anche di tracciare quanti pugliesi lavorano lì e siamo a oltre 400 unità. Per noi è non solo un’ipotesi di trasporto aereo, di garanzia di mobilità, di crescita culturale, ma anche di lavoro. Per la Puglia è un’immensa possibilità, che dobbiamo coltivare».

Ma per la Puglia cosa cambia?

«Nulla, in primis perché abbiamo contratti con scadenze molto lunghe, quindi riusciremo ad avere prezzi calmierati. Per clienti e rapporti consolidati queste cose non rappresentano un problema. Noi viaggiamo con un tasso di riempimento del 100%: è chiaro che O’Leary parla a tutti i Paesi in cui sono presenti. Noi, oltre a gestire i voli di oggi, abbiamo già pianificato i prossimi due anni. Sono in arrivo tante novità sulla stagione invernale, molte anche richieste dai pugliesi».

Ce ne può svelare qualcuna?

«Non ancora, ma ci saranno altre rotte e nuove infrastrutture. E va tenuto conto, per esempio, che è stato realizzato un volo che è passato sottotraccia, quello per Tel Aviv, intercontinentale e sempre pieno. Quelle rotte che avevamo creato per lo sviluppo economico stanno diventando profittevoli, si mantengono tutto l’anno. E a settembre riprende il volo per gli Emirati Arabi, sospeso solo per il troppo caldo. Far atterrare le low cost lì è stato un grande esperimento, che ci ha portato anche i primi turisti dall’Arabia Saudita».

Lo stesso destino toccherà anche ad altre compagnie low cost?

«Se il costo del carburante continua a crescere, è chiaro che il prezzo dei biglietti viene aumentato. Il problema è comune un po’ a tutti».

Ma lo scenario resta abbastanza roseo per la Puglia.

«Nei primi 8 giorni di agosto, è stato registrato un afflusso di passeggeri superiore del 32% a Brindisi e del 26% a Bari, in rapporto al 2019. E il dato di circa un milione e 100mila passeggeri a luglio è enorme. Tra cinque o dieci anni ci sarà un’alternativa come l’alta velocità si potrà scegliere. Ma oggi non c’è questa possibilità. Abbiamo raccolto i frutti di un periodo straordinario e dobbiamo continuare a insistere. Oggi, per esempio, con la Turkish puoi andare a Istanbul e proseguire per la Cina. La strategia di avere Francoforte, Parigi, Madrid, Barcellona, Londra, oltre Roma e Milano, per raggiungere tutte le altre destinazioni del mondo, è un ventaglio di opportunità da non sprecare».

Che turismo avete riscontrato quest’anno?

«I voli privati sono talmente esplosi che a Foggia dall’inizio dell’anno ne sono atterrati circa 350 dall’inizio dell’anno, a Grottaglie 400, perché Bari e Brindisi sono congestionate e c’è bisogno di decompressione. Così come non deve stupire che il Gargano è pienissimo, perché è così da 30 anni: è cambiato il cliente, perché è stata modificata verso l’alto la qualità delle sue strutture. Bisogna differenziare l’offerta. Inoltre, stiamo spingendo molto anche sul turismo spaziale: tra cinque anni avrà un valore stellare, proprio come idea di sistema. E i vettori low-cost, secondo me, tenderanno sempre più a trasformarsi in medium-cost estremamente affidabili».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version