«Non ci risulta nessuna proposta di possibili acquirenti per quanto riguarda l’Hotel Palace». A dirlo è Marco Dell’Anna, segretario regionale della Uiltucs, che gela coloro che in queste ore hanno creduto a un possibile reimpiego per i 42 lavoratori dell’ex albergo a quattro stelle, senza lavoro dallo scorso 31 dicembre, ultimo giorno di cassa integrazione. «Aspettiamo la prossima riunione in sede di task-force, anche perché Saiga ha sempre disertato gli incontri, affidando al loro legale la versione che non ci sarebbero notizie o aggiornamenti importanti, ritenendo quindi inutile qualsiasi confronto». Indiscrezioni a parte, la paura delle organizzazioni di categoria è che la notizia che sta girando in queste ore, se dovesse venire confermata, potrebbe essere il risultato dell’ennesima speculazione immobiliare. Anche perché alcune interlocuzioni ci sarebbero state in questi mesi, ma nessuna sarebbe stata considerata così concreta da essere condivisa con le parti in causa: «Bisogna iniziare a giocare a carte scoperte – dice il sindacalista -. Il rischio è che si faccia tutto dietro le quinte perché il problema occupazionale deve essere eliminato a monte. Non tollereremo e non consentiremo accada tutto questo: l’immobile deve essere ceduto insieme ai 42 lavoratori».
All’inizio della vertenza, quando Saiga, proprietaria dell’immobile di corso Vittorio Emanuele, aveva rescisso il contratto con la concessionaria Palace Eventi, aveva rassicurato dipendenti e sindacati che il noto albergo avrebbe mantenuto la sua funzione. L’azienda della famiglia Di Cagno Abbrescia aveva, infatti, promesso che, dopo un periodo di ristrutturazione (che sembra non essere mai iniziato), la struttura sarebbe tornata ad essere un hotel. «Ci auguriamo che Saiga partecipi al prossimo tavolo, anche se sinora ha puntualmente disertato tutti gli incontri precedenti» dice Dell’Anna, che aggiunge: «Se la società ritiene più corretto far uscire qualche indiscrezione piuttosto che condividere importanti novità con il tavolo istituzionale, tale atteggiamento ci restituisce la cifra del confronto che Saiga vuole avere con le istituzioni e con il sindacato. È veramente anomalo quanto sta accadendo, anche perché l’azienda deve iniziare a mostrare responsabilità per una vertenza che comunque ha impattato negativamente sull’occupazione e sull’economia cittadina. Venissero una buona volta a dirci cosa sta accadendo su quell’immobile», ha concluso Dell’Anna.
Per il prossimo 2 marzo, intanto, è fissato un nuovo incontro in task-force regionale, al quale ci si aspetta partecipi anche Saiga.