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Sviluppo sostenibile: bocciata la Basilicata. La regione è indietro sugli obiettivi dell’Agenda 2030

Non infonde ottimismo la condizione della Basilicata emersa dal quarto rapporto sui Territori pubblicato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile e che analizza i fenomeni rilevanti per la condizione delle diverse aree del Paese. Il rapporto prende in considerazione 17 obiettivi e scandaglia le condizioni delle Regioni e delle province italiane in relazione allo sviluppo…
Foto di Domenico Fittipaldi

Non infonde ottimismo la condizione della Basilicata emersa dal quarto rapporto sui Territori pubblicato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile e che analizza i fenomeni rilevanti per la condizione delle diverse aree del Paese.

Il rapporto prende in considerazione 17 obiettivi e scandaglia le condizioni delle Regioni e delle province italiane in relazione allo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

Premesso che tutte le regioni italiane hanno fatto passi indietro rispetto ai 17 obiettivi nell’arco temporale incluso tra il 2010 e il 2022, preoccupa la loro proiezione sulla regione Basilicata.

Le aree del Paese prese in esame riguardano il Governo del Territorio e la rigenerazione urbana, le politiche abitative, la decarbonizzazione dei trasporti, il potenziamento dei servizi ecosistemici, il miglioramento della qualità dell’aria, le infrastrutture verdi, l’adattamento dei centri urbani al cambiamento climatico e la prevenzione sul dissesto ecologico.

Gli obiettivi sono: 1- sconfiggere la povertà ; 2-sconfiggere la fame; 3- salute e benessere; 4 – istruzione di qualità per tutti; 5 – parità di genere; 6 – acqua pulita e servizi igienico-sanitari; 7 – energia pulita e accessibile; 8-lavoro dignitoso e crescita economica, 9-imprese, innovazione e infrastrutture; 10-ridurre le disuguaglianze; 11-città e comunità sostenibili; 12-consumo e produzioni responsabile; 13- lotta contro il cambiamento climatico; 14-vita sott’acqua; 15-vita sulla terra; 16-pace, giustizia e istituzioni solide; 17-partnership per gli obiettivi.

Alla luce dei risultati ottenuti, si evince per la Basilicata tra il 2010 e il 2022 un miglioramento per soli 2 obiettivi: il 3 relativo alla salute che riduce la quota di abitanti che usano alcol e aumentano i posti letto nei presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari e il 12 per il consumo e la produzione responsabile che registra un aumento della raccolta differenziata.

Per 5 obiettivi, invece, si legge un leggero miglioramento, in particolare migliora l’obiettivo 2 che attiene l’agricoltura e l’alimentazione per l’ incremento della quota di superficie per agricoltura biologica, l’obiettivo 4 per l’istruzione che aumenta la formazione e diminuisce l’uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione, il 7 per l’energia aumenta l’uso di energia rinnovabilementre l’efficienza energetica rimane stabile, l’obiettivo 8 per il lavoro e la crescita economica che riducono i NEET ma aumenta la quota di part-time volontario e l’obiettivo 9 per le infrastrutture e l’innovazione che vedono un aumento di famiglie collegate alla banda larga.

A preoccupare però sono i 6 obiettivi in cui la Basilicata è nettamente peggiorata: obiettivo 1 per la povertà con l’incremento della povertà assoluta, il 5 relativo alla parità di genere per l’aumento della quota di part-time involontario femminile con peggioramento del rapporto tra i tassi di occupazione delle donne con figli in età prescolare o senza figli, l’obiettivo 6 che evidenzia il peggioramento dell’efficienza delle tubature idriche, l’11 che registra la riduzione dei posti-km pro-capite nel trasporto pubblico con l’aumento anche dell’abuso edilizio, il 15 per l’aumento dell’indice di copertura del suolo ed infine siamo peggiorati anche nell’obiettivo 16 relativo alla giustizia e alle istituzioni per l’incremento di truffe e frodi informatiche e per i detenuti in attesa di primo giudizio.

Il rapporto legge anche singolarmente le due province che evidenziano in linea di massima lo stesso stato di arretramento. Il tempo per migliorare non mancherebbe, se ad esso affiancassimo anche la volontà di voler offrire un futuro alla Lucania di certo si potrebbe fare tanto bene anche al domani delle nuove generazioni sempre più in fuga.

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