Hanno sfilato anche a Bari gli studenti che, in occasione del Global Strike for Climate, manifestano per un mondo più giusto.
Studenti e studentesse, giovani ragazzi e ragazze si sono mobilitati in tutta Italia per mettere al centro le priorità delle nuove generazioni: diritto al futuro, decisionalità, partecipazione, giustizia sociale.
A due giorni dalle elezioni politiche nazionali, la mobilitazione per il clima chiamata dal movimento Fridays For Future vuole fare da megafono ad istanze che non vengono prese in considerazione dal dibattito pubblico.
Sono circa 500, secondo gli organizzatori, le persone che stanno partecipando al corteo del Friday for future di Bari. Sono in prevalenza studenti arrivati nel capoluogo da ogni provincia della Puglia.
«Pagherete caro, pagherete tutto», è uno degli slogan urlati durante il corteo partito da piazza Cesare Battisti per raggiungere il parco Rossani dov’era stata promossa la giornata dell’arte.
A Conversano, nell’anfiteatro comunale, è stato organizzato un sit-in.
«Tentano di aprire inceneritori a Bari e riattivare centrali a carbone a Brindisi», spiegano i manifestanti. «Nelle scuole – proseguono – i presidi pretendono un abbassamento delle temperature nelle classi per tutelare gli interessi della grande finanza e delle multinazionali che inquinano. Non è colpevolizzando l’individuo che si risolve il problema del riscaldamento globale, ma organizzandosi e lottando collettivamente contro questo modello economico e produttivo».
A Bari, dopo la sfilata per le vie della città, studentesse e studenti si sono riuniti a parco Rossani per un momento di riflessione tra talks, giochi, musica, arte, dibattiti, networking e proiezioni dedicati alla comprensione della crisi climatica e per chiedere, a due giorni dalle elezioni, che il tema sia al centro del dibattito politico e del futuro governo.