«Abbiamo imparato in questi anni che per la lotta alla mafia non servono proclami o moralismi. Bensì ogni giorno, con coraggio, serve condurre la battaglia per affermare i diritti dei più deboli e affermare la legalità con fatti concreti, che anche la politica deve compiere». Lo dice il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in occasione del 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio in cui persero la vita Paolo Borsellino e cinque dei sei agenti della sua scorta: Emanuela Loi, prima donna a farne parte, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina.
La Regione Puglia, sottolinea Emiliano, «è impegnata ogni giorno con atti concreti nella costruzione di un tessuto civile, sociale ed economico fondato sulla legalità, sulla giustizia, sull’impegno, sulla solidarietà e sulla responsabilità. Lo fa attraverso la Fondazione “Stefano Fumarulo” e attraverso i tanti progetti di antimafia sociale messi in campo in tutti questi anni».
Nel giorno dell’anniversario della strage di via D’Amelio, conclude Emiliano, «sentiamo ancor di più il dovere di continuare a praticare la memoria come impegno civico, come forza rigeneratrice, come dovere per costruire nei fatti il cambiamento che desideriamo».