«Ogni anno, alle 10:25, il 2 agosto ricordiamo quello che è accaduto. Una violenza incredibile, una stazione ferroviaria sventrata, 85 persone che perdono la vita, 200 feriti. È come se una ferita avesse attraversato da nord a sud tutto il paese, lo stesso percorso da nord a sud che dovevano fare quei treni», lo ha detto il sindaco di Bari, Antonio Decaro, al termine della cerimonia di commemorazione che si è tenuta questa mattina.
Il primo cittadino, insieme al presidente della Regione Michele Emiliano, la prefetta Antonella Bellomo, al presidente dell’Anpi Pasquale Martino e i rappresentati delle forze dell’ordine, ha deposto una corona di fiori presso la lapide esposta sulla facciata di Palazzo di Città in ricordo delle vittime baresi della tragedia: Sonia Burri, Francesco Cesare Diomede Fresa, Vito Diomede Fresa, Errica Frigerio, Patrizia Messineo, Giuseppe Patruno e Silvana Serravalli.
Alle ore 10:25, stesso orario in cui il 2 agosto del 1980, nella sala d’aspetto della stazione di Bologna, esplose l’ordigno che uccise ottantacinque persone e ne ferì oltre duecento, è stato osservato un minuto di silenzio.
«Abbiamo voluto ricordare, lo facciamo ogni anno, con una commemorazione, con una lacrima, ma chiedendo anche scusa alle famiglie di quelle persone che hanno perso la vita, chiedendo scusa per quello che è accaduto, perché non abbiamo in quel periodo fermato il furore ideologico che attraversava il paese, chiediamo scusa perché ancora oggi non è stata fatta giustizia, chiediamo scusa perché ci sono stati pezzi dello Stato che hanno depistato le indagini» ha proseguito Decaro.
«Un evento del genere va ricordato perché, come altri episodi della storia, deve rimanere nella memoria di ciascuno per evitare che qualcuno possa pensare di nuovo a una follia del genere. Un attentato non fermerà la democrazia, la legalità» ha aggiunto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
Fotoservizio di Luca Turi.