Potenziamento dei controlli nella stazione ferroviaria di Bari e in altri punti sensibili cittadini. È quanto emerso dalla riunione tenuta ieri pomeriggio dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal prefetto del capoluogo regionale, Francesco Russo.
Il nuovo piano di impiego dei militari delle operazioni “Strade Sicure”, disposto dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che prevede l’assegnazione alla città di Bari di un contingente aggiuntivo di trentuno militari delle forze armate, di cui diciassette per i servizi di vigilanza di siti e obiettivi sensibili e quattordici per il rafforzamento dei dispositivi di controllo e di sicurezza nell’area della stazione ferroviaria.
Al tavolo, a cui hanno partecipato il sindaco di Bari, Antonio Decaro, i vertici provinciali delle forze dell’ordine e le componenti delle forze armate, sono state definite le modalità di impiego della nuova aliquota di militari che, in concorso con le forze di Polizia, svolgerà attività di pattugliamento in piazza Aldo Moro, in cui sarà presente per tutto l’arco delle ventiquattro ore, con turni anche notturni. Per quanto riguarda, invece, il potenziamento dei servizi nei confronti dei siti sensibili, è stato stabilito il rinforzo della vigilanza nei pressi del Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Palese.
Definito, dunque, l’impiego delle nuove unità che presidieranno l’area della stazione, spesso al centro di episodi di cronaca, e di un punto sensibile come il Cara, che proprio nelle ultime settimane è finito sotto i riflettori in seguito alle segnalazioni di attraversamento dei binari da parte degli ospiti. In totale, come era stato annunciato già più di un mese fa, erano stati già ripartiti sul territorio nazionale i 6mila e ottocento militari complessivamente destinati nel 2024 a concorrere, con le forze di polizia, alla tutela della sicurezza nelle città. A darne notizia era stato proprio il Viminale, spiegando come ottocento di loro erano stati destinati a presidiare le stazioni ferroviarie di Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna, Firenze, Bari e dei maggiori capoluoghi del Paese.