Il territorio di Fasano riserva un’altra gradita scoperta “Speleo-Archeologica”, a pochi mesi di distanza da quella effettuata sul fondo della “Grave degli appestati”, dove venne scoperto un cranio umano, successivamente recuperato dalla Soprintendenza. Questa volta la grotta protagonista dei ritrovamenti è quella di Monte Laureto, conosciuta dal pubblico soprattutto durante il periodo natalizio quando diventa la sede di un caratteristico presepe e della grande “stella luminosa”, collocata sulla collina e visibile a chilometri di distanza.
E qui che gli speleologi del Centro dell’Alto Salento di Martina Franca, durante la fase di aggiornamento del rilievo topografico e nel corso di alcune disostruzioni per trovare eventuali prosecuzioni della cavità, hanno fortuitamente rinvenuto alcune ossa fossili che il geologo professor Eugenio Casavola, dopo averli visionati, ha confermato appartenere alla fauna vissuta nel periodo Pleistocenico (alcuni si presentano fratturati intenzionalmente per estrarne il midollo e bruciacchiati dal fuoco).
Ai reperti faunistici risultano associati degli strumenti litici di chiara fattura musteriana, il che rende probabile l’ipotesi che nella suddetta grande caverna abbia trovato rifugio l’Uomo di Neanderthal durante i periodi di caccia, decine di migliaia di anni fa.
La scoperta che oggi sembra essere avallata dai reperti, fu in qualche modo anticipata verso la metà degli anni ’60 del secolo scorso dai professori Franco Anelli e Franco Orofino dell’Istituto italiano di Speleologia di Castellana Grotte e dal professor Felice Lo Porto della Soprintendenza Archeologica di Puglia.
Ma una campagna di scavo all’epoca non fu mai eseguita e la grotta, con i suoi misteri neanderthaliani, cadde nell’oblìo, fino a quando non venne trasformata in una attrazione “folcloristica-religiosa” dai proprietari dell’area.
Dell’ultima scoperta è stata tempestivamente informata la sede centrale di Lecce della Soprintenza di archeologia, belle arti e paesaggio. Inoltre, una nota preliminare sui reperti insieme alla planimetria e alla sezione aggiornata della grotta preistorica, è stata già pubblicata sulla rivista speleologica annuale “Cultura ipogea” – Anno 2021”, a cura del Centro Alto Salento di Martina Franca.
La scoperta sarà presentata ufficialmente questo pomeriggio alle 17.30 all’ingresso delle grotte di Laureto.