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«Stop a bollette e cartelle». A Bari riesplode la protesta

Dopo settimane di preoccupazione e di grida di allarme commercianti, gruppi e cittadini baresi sono pronti a scendere in piazza per manifestare contro l’emergenza del caro-bollette. E hanno scelto piazza della Libertà, dove si riuniranno sabato alle 9,30 per una mobilitazione pacifica. Tra gli organizzatori della manifestazione l’Unione dei ristoratori pugliesi e il movimento “Onda…

Dopo settimane di preoccupazione e di grida di allarme commercianti, gruppi e cittadini baresi sono pronti a scendere in piazza per manifestare contro l’emergenza del caro-bollette. E hanno scelto piazza della Libertà, dove si riuniranno sabato alle 9,30 per una mobilitazione pacifica. Tra gli organizzatori della manifestazione l’Unione dei ristoratori pugliesi e il movimento “Onda verde facciamo rete”.

«Il nostro Paese sta precipitando in una gravissima crisi sociale a causa di una speculazione finanziaria a cui è rimasta asservita la governance politica italiana. L’esponenziale incremento della quotazione del gas e in generale dell’energia, sta mettendo in ginocchio la nostra economia all’interno di cui 5,5 milioni sono le piccole e medie imprese con oltre 16 milioni di persone occupate ed un fatturato complessivo di 2.500 miliardi di euro annui – scrivono in una nota dal comitato organizzatore – Il costo di produzione del gas naturale per le aziende produttrici varia da due a cinque euro a megawatt, ma arriva a raggiungere sul mercato finale un prezzo anche di 80 volte superiore. Aumenti folli già iniziati a ottobre 2021 ovvero vari mesi prima dello scoppio delle ostilità in Ucraina».

La mobilitazione dei gruppi cittadini arriva spontaneamente solo alcune settimane dopo l’iniziativa del gruppo dei commercianti del quartiere Carrassi che aderiscono all’associazione “La formica”. In quell’occasione i proprietari delle attività avevano deciso di esporre dei manifesti mortuari all’esterno delle vetrine e sfilare in corteo per le vie del rione con una finta bara e delle candele accese. Un atto simbolico per denunciare la possibile morte del commercio italiano allo stremo, a fronte di bollette energetiche che sono arrivate più che raddoppiate nell’ultimo mese.

«La drammatica crisi sociale che sta investendo famiglie e imprese e più in generale la parte più debole dei lavoratori rischia di pregiudicare la sopravvivenza di molte categorie lavorative oltre che mettere una seria ipoteca sulle prospettive e sulle legittime aspirazioni delle nuove generazioni – spiegano ancora gli organizzatori – La pandemia prima, il “caro bollette” attuale hanno innescato una sorta di massacro sociale rispetto al quale abbiamo sentito l’obbligo di una mobilitazione generale e di una pacifica, ma decisa, discesa in piazza per chiedere alle istituzioni risposte immediate. Hanno aderito anche sigle sindacali, associazioni e singoli cittadini oltre alle tante categorie lavorative penalizzate».

Il gruppo di manifestanti presenterà, nel corso della mattinata, anche una serie di proposte e di richieste rivolte alle istituzioni per cercare di arginare la crisi di cui sono vittime. Tra queste: una riduzione delle bollette «espungendo da esse l’importo derivante dall’azione speculativa indebita», asset strategici del sistema-Paese e maggiori beneficiari dei profitti frutto delle speculazioni, «nazionalizzazione di Eni ed Enel, un tempo pubblica ora solo partecipata», il blocco delle esecuzioni delle cartelle esattoriali e un «abbattimento del costo de lavoro a fronte del mantenimento dei livelli occupazionali».

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