Il Senato degli Stati Uniti ha approvato con un voto risicato (51-49) l’apertura del dibattito sul One Big Beautiful Bill Act, il disegno di legge da 940 pagine voluto dal presidente Donald Trump. La proposta prevede tagli alla spesa, nuove agevolazioni fiscali e fondi potenziati per le deportazioni. Determinante l’intervento del vicepresidente J.D. Vance, giunto al Campidoglio per spezzare un possibile pareggio.
Due senatori repubblicani, Thom Tillis (North Carolina) e Rand Paul (Kentucky), si sono schierati con i democratici, bloccando a lungo il voto tra tensioni e trattative. Ma alla fine la mozione è passata, segnando un punto chiave verso l’approvazione definitiva, attesa entro il 4 luglio.
«Grande vittoria». Ha celebrato così, Trump, il risultato su Truth. Poi ha lodato i senatori repubblicani che hanno sostenuto la legge e attaccato i “dissidenti» Tillis e Paul, anticipando possibili sfide alle primarie contro di loro. In un messaggio successivo ha accusato i democratici di voler «vedere il Paese andare a fuoco» e ha esortato i repubblicani all’unità per «rendere l’America di nuovo grande». Ora la legge torna alla Camera per il voto finale.