Percorsi di educazione sportiva e di orientamento professionale per il reinserimento sociale dei giovani introdotti nei circuiti penali.
È l’idea alla base del progetto “Play for the Europe”, lanciato da Fondazione Milan e Fondazione Cdp, in collaborazione con il ministero della Giustizia. L’obiettivo è arricchire i percorsi di messa alla prova dei giovani inseriti nei circuiti penali, realizzando attività sportive e laboratori socio-lavorativi che possano tradursi in un’esperienza di crescita, di approfondimento e di orientamento per il percorso di vita delle ragazze e dei ragazzi coinvolti, oltre a favorire l’avvio di una prima esperienza professionale.
Secondo uno studio del dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità del marzo 2023, dei 14.198 giovani inseriti nei circuiti penali, oltre il 97% intraprende percorsi alternativi alla sola pena detentiva, come quello della messa alla prova.
In accordo con il ministero della Giustizia, nelle sedi di Bari, Catania, Napoli e Palermo, gli uffici di servizio sociale per i minorenni (Ussm) selezioneranno 60 giovani tra i 16 e i 22 anni impegnati per due stagioni in questo iter di riabilitazione sociale alternativo al carcere, offrendo loro la possibilità di intraprendere, fino a giugno 2024, un duplice percorso: da un lato quello di educazione sportiva, attraverso cui confrontarsi con i coetanei, imparando il rispetto per l’altro e il valore della squadra; dall’altro l’orientamento lavorativo.
Nel progetto saranno coinvolte aziende, centri sportivi e società dilettantistiche del territorio e organizzati corsi di aiuto allenatore. Dopo la fase di orientamento, nel 2024 due beneficiari per presidio saranno inseriti in un percorso di stage presso le associazioni e società sportive locali, per una prima esperienza di inserimento lavorativo, con l’erogazione di “borse di lavoro” che possano garantire un primo supporto economico ai giovani.
Il progetto “Play for the Europe” è stato perfezionato presso la sede del ministero della Giustizia alla presenza del ministro Carlo Nordio, del presidente della Fondazione Cdp Giovanni Gorno Tempini e del presidente di Ac Milan e Fondazione Milan Paolo Scaroni.
«Sport e lavoro, insieme alla cultura, sono le vie maestre per aprire una nuova occasione di vita ai ragazzi inseriti nei circuiti penali», ha detto Nordio. «Con questo progetto – ha aggiunto il ministro – scegliamo di giocare una partita decisiva nell’interesse della collettività: offrire ai giovani un percorso di formazione e una concreta occasione professionale, perché non tornino a delinquere, significa permettere all’intera collettività di investire nel proprio futuro, secondo i più alti dettami costituzionali».