Sito ex Daramic, al via le operazioni di smaltimento rifiuti

A Tito, in provincia di Potenza, sono iniziate le operazioni di caratterizzazione e smaltimento dei rifiuti abbandonati nell’area del sito industriale ex Daramic.

I lavori

A darne l’annuncio, ieri, è stato il neo sindaco di Tito Fabio Laurino, spiegando che si tratta di una prima fase di lavori nell’ambito del più ampio progetto di bonifica dell’area previsto da un Accordo di programma tra Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Regione Basilicata e Comune di Tito, che è il soggetto attuatore. «In queste prime settimane di mandato la situazione dell’ex Daramic ha rappresentato una priorità per noi», ha evidenziato Laurino, eletto sindaco di Tito alle amministrative di giugno scorso. «Le operazioni di messa in sicurezza del sito – ha spiegato il primo cittadino- sono necessarie per procedere con quelle che saranno le attività di bonifica, per le quali auspichiamo un impegno diretto dei sottoscrittori dell’Accordo e per le quali continueremo a non sottrarci al nostro ruolo di soggetto attuatore».

Il sequestro

La società Daramic faceva parte del gruppo Polypore e produceva separatori in plastica per batterie. Lo scorso anno l’ex area industriale è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Potenza nell’ambito di un’inchiesta per disastro ambientale e inquinamento. In alcuni tratti del torrente Tora (affluente del fiume Basento) limitrofi all’area, erano stati riscontrati valori di trielina, una sostanza cancerogena, superiori a 270 mila volte a quelli consentiti dalla legge. Un fenomeno di inquinamento, registrato a distanza di molti anni dalla chiusura della fabbrica (nel 2008), che il Procuratore della Repubblica di Potenza, Francesco Curcio, aveva definito “inquietanti”, evidenziando i “possibili riflessi sulla salute pubblica”. L’approvazione dello schema di Accordo di programma per l’avvio degli interventi di bonifica nel sito industriale ex Daramic è stato deliberato dalla Giunta regionale della Basilicata nel dicembre dello scorso anno. Previsti in particolare due interventi, come spiegava in una nota l’ex assessore regionale all’Ambiente, Territorio ed Energia, Cosimo Latronico: «il primo diretto ad effettuare indagini, rilievi e la progettazione per un una spesa complessiva di 700mila euro, il secondo finalizzato al ripristino della barriera idraulica per le operazioni di emungimento per 1.154.987 euro». Le attività di smaltimento dei rifiuti abbandonati illecitamente, fuori dal perimetro del sito, ma riconducibili all’attività di Daramic, come spiegato dal sindaco Laurino sono “previste dalla fase 1 dell’Accordo di programma e andranno avanti per sei/otto settimane”. “Dopo- ha aggiunto il sindaco – si procederà al ripristino della barriera idraulica”.

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