«Ventidue anni fa abbiamo imparato a convivere con un dolore che è ancora lì che ci ricorda ogni giorno che abbiamo il dovere di fare qualcosa. Di fare in modo che non accada ad altre famiglie quanto accaduto a noi». È quanto si legge in una nota diffusa dalla fondazione “Ciao Vinny” in merito alla fine della vicenda giudiziaria (conclusasi ieri con la sentenza definitiva della Cassazione) sull’incidente mortale in cui, nel 2002, persero la vita a Bari Vincenzo Moretti e Maria Esther Martino.
Dopo l’incidente, la famiglia Moretti diede vita alla fondazione, impegnata da anni in campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale.
Con la fondazione Ciao Vinny, si legge ancora nella nota, «siamo andati nelle scuole a parlare di sicurezza stradale. Abbiamo cercato di fare arrivare a tanti ragazzi un messaggio chiaro: la vita è un bene prezioso. La Fondazione – prosegue la nota – è stata in prima linea in questi ventidue anni per incentivare l’interesse di tutti verso le problematiche sociali, dalla mortalità sulle strade alle campagne cittadine e regionali sui temi più importanti della vita di ogni giorno. Oggi è al fianco delle vittime della strada nei processi, perché non si assommi tragedia ad ulteriore dolore».
La fondazione ricorda che «solo una manciata di giorni fa sul lungomare della nostra città è morto un altro ragazzo: aveva diciotto anni. E con Francesco e i suoi amici altre famiglie dovranno cominciare un calvario che si chiama assenza. Non facciamo abbastanza. Noi, le istituzioni, le famiglie dovremmo guardare a questa come una guerra da vincere. Ci sono i nostri ragazzi per strada e su di loro è necessario investire tempo e risorse».