Siccità e cambiamenti climatici, in Puglia è triplicata la produzione di frutta tropicale

Spinti dalla siccità e dai cambiamenti climatici, si moltiplicano i frutti tropicali in Puglia, anche per favorire la diversificazione colturale in Salento, dopo il disastro causato dalla Xylella Fastidiosa che ha colpito 21 milioni di ulivi. Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, con le coltivazioni di avocado, mango e lime che sono praticamente triplicate Puglia, oltre ai frutti sub tropicali come melograni, loti e fichi, passando da poche decine a oltre 8.000 ettari, spinti dagli effetti dell’innalzamento delle temperature e della maggiore intensità degli eventi atmosferici.

Il fenomeno

In Puglia i tropicali sono ormai una realtà che si sta consolidando, spinta dagli effetti della siccità con una impennata delle coltivazioni di avocado, mango e bacche di Goji Made in Puglia insieme a tante altre produzioni esotiche come le bacche di aronia e il lime. A Castellaneta – continua la Coldiretti – sono state piantumate altre 3 mila piante di avocado, mentre in Salento si stimano 100 mila piante di avocado e 8 mila piante di mango e di lime, mentre fanno capolino timidamente le banane 100% made in Puglia.

Il cambiamento climatico

Un risultato che è il frutto della tendenza al surriscaldamento in Italia dove la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra proprio nell’ultimo decennio, mentre anche il 2024 si classifica come l’anno più caldo di sempre. Secondo i nuovi dati di Isac Cnr, i primi sette mesi dell’anno hanno fatto registrare una temperatura di 1,55 gradi superiore alla media dal 1880 ad oggi, con una punta di 1,72 gradi proprio al Sud. Copernicus spiega che il mese di luglio 2024 è stato il secondo luglio più caldo della storia, dopo quello del 2023 (che è stato anche il mese più caldo di tutti i tempi).

«Quello delle piante tropicali Made in Italy è un fenomeno destinato a modificare in maniera profonda i comportamenti di consumo nei prossimi anni, ma anche le scelte produttive delle stesse aziende agricole per gli effetti del surriscaldamento determinati dalle mutazioni del clima- conclude Coldiretti – Il fenomeno degli alberi esotici Made in Italy, spinto dall’impegno di tanti giovani agricoltori, è un esempio della capacità di innovazione delle imprese agricole italiane nell’affrontare in maniera costruttiva i cambiamenti climatici nonostante le difficoltà e i danni causati da eventi meteo sempre più estremi che negli ultimi dieci anni hanno provocato oltre 14 miliardi di euro di danni al nostro sistema agroalimentare»

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