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Si torna a scuola in Puglia e Basilicata: senza mascherine ma è sfida risparmi

Vacanze finite anche per gli studenti pugliesi e lucani. Dopo il suono della prima campanella in provincia di Bolzano, lo scorso 5 settembre. Secondo i calendari stabiliti dalle singole Regioni, nella prossima settimana si tornerà tra i banchi in tutta Italia: domani, 12 settembre, si torna in classe in Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lombardia,…

Vacanze finite anche per gli studenti pugliesi e lucani. Dopo il suono della prima campanella in provincia di Bolzano, lo scorso 5 settembre.

Secondo i calendari stabiliti dalle singole Regioni, nella prossima settimana si tornerà tra i banchi in tutta Italia: domani, 12 settembre, si torna in classe in Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e nella Provincia di Trento; il 13 settembre toccherà a bambini e ragazzi della Campania. Poi, a seguire, il 14 settembre le lezioni prenderanno il via in Calabria, Liguria, Marche, Molise, Puglia (do, Sardegna, Umbria. Il 15 inizieranno, invece, in Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. Ancora una settimana di vacanze, invece, per gli studenti di Sicilia e Valle d’Aosta che torneranno a scuola il 19 settembre.

La novità di quest’anno è che si torna tutti in classe senza distanziamento, senza personale aggiuntivo Covid, senza mascherine, senza Dad. Per l’aerazione delle classi è indicato aprire le finestre e cambiare l’aria con frequenza. Via libera anche alle gite. Ma se il quadro sanitario dovesse peggiorare le scuole devono essere «preparate e pronte» a rimettere in piedi le misure assunte negli ultimi tre anni.

Complice il caro-energia, l’anno scolastico che parte domani sarà anche all’insegna dei rincari. Il Codacons ha stimato che per quaderni, diari, astucci, diari, e tutto il materiale legato alla scuola gli incrementi medi dei listini sono del +7% per i costi di produzione in capo alle imprese del settore determinati dal caro-energia e la crisi delle materie. Anche per l’Unione nazionale dei consumatori i rincari sono del 7,3%.

Il ministro Patrizio Bianchi, i sindacati e i partiti assicurano però che il caro energia non avrà comunque ripercussioni sull’andamento dell’anno scolastico, che dovrà essere in presenza e senza giornate in Dad per risparmiare sui termosifoni. Sul punto sono tutti concordi.

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