Si esporta sempre più vino ma i costi della vendemmia salgono del 35%

«A frenare la corsa del vino pugliese è soprattutto la crescita esponenziale dei costi della vendemmia con un +35% in media a causa delle tensioni su energia e materie prime generate dalla guerra in Ucraina, con aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi». È quanto afferma Coldiretti Puglia nel commentare le previsioni di vendemmia di Ismea, Assoenologi e Unione Italiana Vini che stima un aumento del 3% della produzione di vino pugliese con 10.630 ettolitri conteggiati da Agea sulla base delle dichiarazioni di produzione del 2021.

«Cresce l’export del vino pugliese del 16% nei primi 6 mesi del 2022, quando in 5 anni dal 2016 al 2021 le vendite all’estero dei vini pugliesi sono aumentate del 46%, il doppio che in Italia – riferisce Coldiretti Puglia – raggiungendo il valore di 179 milioni di euro, con un aumento del peso dell’Asia che resta comunque ancora ridotto con +526% di export in Corea del Sud».

Sono invece «cresciute le vendite del 75% negli Stati Uniti, del 70% in Germania, del 69% in Cina, del 39% in Svizzera e del 33% in Giappone; con performance positive nel Regno Unito (+121%), in Francia (+44%), in Germania (+27%), Cina (+24%) e Svizzera (+18%), con un calo solo negli Stati Uniti (-13%) e in Giappone (-29%)».

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