C’è chi indossa i pantaloni da trekking e chi una tuta, chi parte con un bastone da viaggio e chi si affida alle sue sole gambe, chi parte da Termoli e chi da Finibus Terrae, chi arriva dalla Lombardia e chi dal Veneto. È questa la variopinta ricchezza umana che sempre più numerosa popola le sei vie che costituiscono il Cammino Materano, l’iniziativa nata per dotare il Mezzogiorno di percorsi “a viabilità lenta”. Da inizio anno, sono state 1456 le credenziali distribuite, a conferma di un trend in crescita che già l’anno scorso aveva segnato un record, con 2879 credenziali distribuite.
Non c’è una regola vera e propria per intraprendere il Cammino. Per essere un pellegrino a tutti gli effetti, però, è necessario dotarsi della credenziale, una sorta di “passaporto” che si arricchirà dei “sigilla” o timbri che attestano il passaggio del viandante nelle diverse tappe che costituiscono il Cammino. Richiederla è semplice: lo si può fare online, facendoselo recapitare o per posta o in uno dei punti convenzionati, dopo aver versato un contributo che copra le spese di stampa. Il motivo? Il Cammino non riceve alcun finanziamento pubblico: funziona soltanto grazie al contributo dei pellegrini. «Tra tutti i cammini nazionali – spiega Angelo Attolico, tra gli autori della guida del Cammino – quello Materano è il quarto per numero di partecipanti, preceduto, però, da tre itinerari che ricevono fondi statali». Nato nel 2015 e costruito pezzo dopo pezzo senza budget, il Cammino Materano è infatti il primo itinerario a viabilità lenta privo di finanziamenti e il più scelto dai pellegrini nel Mezzogiorno. «Un successo – commenta Attolico – se si considera che ci basiamo solo sui contributi dei viaggiatori».
Attualmente, le vie che costituiscono il Cammino e che sono percorribili sono due: la via Peuceta, con partenza da Bari, e la via Ellenica, con capolinea Brindisi. La meta è sempre quella: la città dei sassi. L’apertura della via Lucana, nel tratto che da Tricarico porta a Matera, è prevista tra due settimane. Ma altre tre vie sono in fase di realizzazione: la via Sveva, da Trani; la via Dauna, da Termoli; la via Jonica, da Matera a Finibus Terrae.
«Segniamo ancora un record di credenziali distribuite – spiega Attolico – considerando che manca ancora metà anno e che i mesi più scelti dai pellegrini sono aprile e novembre». Sono tre i temi oggetto dell’itinerario: l’eredità culturale e il patrimonio dell’età normanno-sveva, il paesaggio rurale e la civiltà contadina e il viaggio lento.