«Dalla politica italiana, a tutti i livelli, sta per arrivare una nuova condanna a morte per il futuro che verrà sottoscritta dal Parlamento entro il 5 marzo». È l’allarme lanciato dall’associazione Genitori Tarantini a proposito dell’immunità penale per i vertici di Acciaieria d’Italia prevista nell’ultimo decreto salva-Ilva.
«Quanti chili di sarcoma saranno espiantati dai nostri corpi, in questo insopportabile futuro? Quanti di noi si ammaleranno e moriranno finché la fantomatica decarbonizzazione del governatore di Puglia e del sindaco non si rivelerà altro che un alibi per continuare a produrre a carbone? E chi pagherà per le malattie e le morti fuori e dentro la fabbrica? Nessuno. Come sempre», scrivono dall’associazione in un post pubblicato su Facebook.
Genitori Tarantini sta organizzando una manifestazione a cui invita tutti i tarantini: «i medici devono scendere in piazza con noi, i commercianti, gli studenti, i mitilicoltori, i pescatori, gli agricoltori, gli operatori turistici, gli operai, mamme, papà, nonni, zii, bambini. E l’intera provincia. Tutti! Uomini della cultura e dello spettacolo devono affiancarci, fare sentire che anche loro sono contro questa condanna a morte della giustizia e dei tarantini», scrivono.
«Tocca ai tarantini pretendere il rispetto dei propri diritti; tocca agli operai pretendere il rispetto della propria dignità. Non siamo ambientalisti; siamo cittadini italiani da sacrificare. Cittadini “usa e getta”. Dobbiamo solo decidere se tutto questo ci sta bene oppure no», concludono dall’associazione.