Scontro tra Cda e Dellomonaco, l’Apulia Film Commission vacilla

Non c’è pace in Apulia film commission, l’agenzia cinematografica della Regione Puglia dilaniata da un’altra pericolosa faida interna.

Un nuovo caso Dellomonaco, la presidente dell’agenzia già protagonista nei mesi scorsi di un violento scontro con il direttore Antonio Parente finito con una denuncia penale. Una diatriba ricomposta a fatica con la nomina di un nuovo consiglio di amministrazione. E proprio in seno all’ultimo Cda di Apulia film è scoppiato il nuovo casus belli. Un incontro infuocato che ha registrato un’escalation verbale fra la stessa Dellomonaco e il resto del Cda formato dai consiglieri Ettore Sbarra, Carmelo Grassi e Marina Samarelli.

Durante il vertice sono volate parole grosse e accuse reciproche fra i tre consiglieri di amministrazione e la presidente fino a quando quest’ultima non ha deciso di chiudere il collegamento dal pc. Poco prima, però, ha dichiarato sospesa la seduta, ma il Cda è insorto denunciando che la decisione non rientrava fra i poteri assegnati. E così per tutta risposta i consiglieri hanno continuato la riunione per poi chiudere i lavori di lì a poco.

A stretto giro la controreplica della Dellomonaco che ha inviato una mail al fulmicotone ad ognuno dei tre consiglieri accusandoli senza mezzi termini di averla aggredita verbalmente. Toni molto aspri, insomma, che gettano ombre sinistre e non lasciano presagire nulla di buono con la concreta possibilità di una nuova paralisi per l’attività di Apulia Film.

All’origine dello scontro, dicono fonti interne, ci sarebbe un progetto pervenuto da una cordata di imprenditori del nord barese che ha depositato la proposta anche al dipartimento Cultura della Regione Puglia. L’iniziativa, dal titolo Digital maker days, è una sorta di festival della tecnologia digitale applicata al settore dell’audiovisivo in particolare nel settore del cinema e dello spettacolo dal vivo.

Il progetto prevede una sponsorizzazione, non ancora accordata, da parte dell’agenzia Apulia film e della regione Puglia di 350 mila euro. L’iter seguito sembra ricalcare il contestato contributo, guarda caso per la stessa cifra, concesso dalla regione Puglia ad “Allora Festival” di Ostuni segnato dal clamoroso caso Haggis, il regista californiano finito agli arresti e poi scarcerato a seguito di una denuncia per violenza sessuale. In quel caso sindacati e operatori dello spettacolo protestarono per le modalità di liquidazione del finanziamento agli organizzatori senza avviso pubblico. Di qui il rischio di ricadere nello stesso errore, anche se al momento non è stata presa alcuna decisione con regione Puglia e agenzia cinematografica che stanno valutando il da farsi, probabilmente anche alla luce della nuova faida interna scoppiata qualche giorno fa.

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