Scontri all’esterno dell’ex Ilva, Lonoce: «Quanto accaduto è di una gravità inaudita»

«Come se non bastassero le continue vessazioni nei confronti dei lavoratori, con un clima intimidatorio instaurato dal management aziendale all’interno della fabbrica, ora arrivano anche le percosse. L’episodio che ha coinvolto diversi operai e rappresentanti sindacali, malmenati da addetti alla sicurezza dello stabilimento dopo la riunione del consiglio di fabbrica, è di una gravità inaudita». Lo afferma, in una nota, il consigliere comunale di Taranto, Lucio Lonoce, in riferimento a quanto accaduto questa mattina, davanti alla direzione dello stabilimento dell’ex Ilva.

Per Lonoce è «l’ennesima dimostrazione di come Arcelor Mittal si consideri un feudo arroccato su stesso, chiuso a ogni forma di dialogo con l’esterno, un corpo estraneo rispetto al contesto cittadino. Un’azienda che sfida persino il Governo italiano, non presentandosi alla recente convocazione del Ministro Urso, e che continua a chiedere soldi all’Italia, senza pagare le imprese dell’indotto (con cui ha addirittura cessato ogni rapporto di lavoro), trasformando le ferie dei lavoratori in cassa integrazione, ma elargendo ricchi premi a dirigenti e a ex dipendenti in pensione fatti rientrare in fabbrica – prosegue -. Credo che sia arrivato il momento di una mobilitazione generale della città, insieme alla Regione e al Governo, per dire basta a questa vergognosa situazione e alle sue gravissime ripercussioni sociali. Esprimo infine piena solidarietà ai lavoratori coinvolti nei tafferugli e in particolare a Francesco Rizzo, ricoverato in ospedale dopo essere finito a terra negli scontri e aver avvertito un malore, da sempre in prima linea per la difesa dei diritti dei lavoratori stessi», conclude Lonoce.

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