È in corso lo sciopero dei lavoratori diretti di Acciaierie d’Italia, dell’appalto e di Ilva in As indetto dai sindacati. A Taranto stop di 8 ore per ogni turno, di 4 ore invece negli altri siti del gruppo.
La mobilitazione è stata organizzata «per mandare via – hanno spiegato le organizzazioni sindacali – l’attuale governance» a favore «dell’intervento pubblico».
Partito dalla portineria tubificio dello stabilimento siderurgico, il corteo si è diretto in Prefettura.
Anche l’Usb e l’Ugl Metalmeccanici hanno indetto autonomamente lo sciopero di 24 ore. Le iniziative a livello locale fanno seguito alla proclamazione di sciopero di gruppo da parte delle segreterie nazionali di FIm, Fiom e Uilm, dopo l’incontro di giovedì scorso con il ministro Adolfo Urso, che demandano ai sindacati territoriali l’articolazione della mobilitazione.
A Taranto è la prima di un pacchetto di 48 ore di sciopero e coinvolge anche le categorie multiservizi, edili e trasporto. «Lo Stato – esortano le organizzazioni sindacali – acquisisca il controllo e la gestione degli impianti nazionalizzando o diventando socio di maggioranza, rinegoziando l’accordo che prevede la transizione dei nuovi assetti societari al 2024, stabilendo e vincolando l’utilizzo dei fondi e la loro destinazione».
I sindacati invitano inoltre Acciaierie d’Italia a ritirare «il provvedimento di taglio degli ordini e delle commesse delle imprese dell’indotto (145 quelle interessate, ndr)», mentre «il Governo sia garante di un riequilibrio delle relazioni sindacali all’interno del gruppo Acciaierie d’Italia oggi assenti».