«Eugenio Scalfari ha ricevuto in dono le chiavi della città di Bari nel 2010. Da quel momento mi piace pensare che si sia instaurato un legame speciale tra la nostra città e il “direttore”, fondato sull’immensa stima che abbiamo nutrito per la sua persona e per la sua esperienza intellettuale, politica e culturale altissima, riconosciuta da tutti». Lo afferma il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro.
«Fondando La Repubblica, nel 1976 – aggiunge – Scalfari ha letteralmente cambiato la storia dell’informazione italiana, raccontando la politica, l’economia e la cultura con competenza, intelligenza e passione, scegliendo un passo nuovo, che lo ha reso negli anni uno dei quotidiani più importanti e letti del Paese. Ma Eugenio Scalfari – conclude – è stato molto di più del direttore de La Repubblica: è stato un uomo di grandissima cultura, curiosità e capacità visionaria, animato da una straordinaria passione democratica e civile».
Cordoglio anche dall’Università del Salento per la morte di Eugenio Scalfari, al quale la stessa università il 5 novembre del 2005 a Lecce conferì la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione.
«Nell’esprimere il cordoglio per la scomparsa di questo gigante del giornalismo italiano – afferma in una nota il delegato del Rettore alla comunicazione Stefano Cristante – ricordiamo alcune delle motivazioni che spinsero l’allora giovanissimo corso di laurea in Scienze della comunicazione, presieduto dal professor Angelo Semeraro, a proporre il riconoscimento».
«Su una salda base di vigoroso mestiere artigiano, preso in consegna dalla scuola de Il Mondo, ha recato un personale contributo alla battaglia delle idee dell’ultimo mezzo secolo di storia italiana, svolgendo – viene ricordato nelle motivazioni – con coerenza le premesse di un pensiero di matrice liberale; guardando con larghezza di orizzonti alla questione sociale del nostro Paese e all’incontro tra le forze di matrice popolare. Il suo esempio di rigoroso professionista della notizia e dell’opinione – proseguivano le motivazioni – nonché di intelligente operatore editoriale, costituiscono un irrinunciabile approdo per tutti coloro che nelle professioni editoriali vorranno testimoniare un’etica della responsabilità nell’informazione e nella comunicazione».
Nell’accettare la laurea honoris causa, si legge nella nota, Scalfari dichiarò: «Ho accettato perché credo sia importante mantenere un contatto diretto con gli studenti soprattutto in questo tipo di studi che coinvolge molto chi come me ha trascorso la vita nei giornali».