Monta la protesta dei sindacati della sanità pugliese pronti a scendere in piazza con una manifestazione programmata il 20 ottobre. Ieri s’è tenuto un sit in di protesta dinanzi alla sede della Regione Puglia dove sono stati successivamente convocati i responsabili dei sindacati di tutto il comparto.
Una decina i punti segnalati all’assessore alla salute Rocco Palese e al capo dipartimento Vito Montanaro, in particolare le promesse non mantenute a più riprese negli ultimi due anni. A partire dalle stabilizzazioni sanitarie, circa 4200 unità fra medici, infermieri, Os, assunti durante l’emergenza Covid che le parti sociali vogliono allungare fino al 2024. A ciò si aggiunge il mancato rispetto del fabbisogno del personale (8 mila posti in meno) che nove aziende sanitarie su dieci non hanno rispettato. Inoltre le criticità riscontrate nel completamento dei maxi concorsi per infermieri ed operatori socio sanitari che vedono Asl e ospedali non rispettare i criteri in modo omogeneo sui territori tanto che una delle due procedure è stata bloccata.
Cgil, Cisl, Uil e Fials hanno poi lamentato la mancata erogazione del premio Covid 2019 per gli operatori sanitari in trincea che avanzano qualcosa come 34 milioni di euro in base all’accordo firmato e non rispettato nel 2020. Ancora, il mancato acquisto delle ambulanze e delle internalizzazioni dei lavoratori del 118, in particolare gli autisti, da parte delle Sanitàservice. A seguire la modifica delle tariffe per le strutture riabilitative che non consentono l’applicazione del contratto di lavoro Aiop a tutto il personale.
Dopo il sit in l’assessore alla Salute ha incontrato i sindacati nella sede di via Gentile in un vertice tecnico durato oltre quattro ore. Alla fine è stato condiviso un cronoprogramma, all’interno di un protocollo di intesa a realizzarsi, volto alla soluzione di tutte le problematiche sottoposte dalle organizzazioni sindacali, a partire dalle stabilizzazioni. La Regione Puglia si è impegnata a approvare entra la prossima settimana una specifica maxi delibera con la quale si dovrebbe dare una risposta organica alle molteplici istanze con tanto di numeri, cifre e stanziamenti precisi.
Il protocollo vedrà impegnati la prossima settimana gli stessi sindacati che in attesa di firmarlo si sono guardati bene dal convocare la mobilitazione generale indetta il 20 ottobre.