«Bari è una città aperta all’Oriente e ci ricorda che in questa guerra terribile, in questa situazione di grande divisione e di grandi lacerazioni, bisogna lavorare per costruire relazioni. Non è il momento di erigere barriere ma di abbattere barriere». Lo ha detto il patriarca latino di Gerusalemme, monsignor Pierbattista Pizzaballa, a Bari per la festa di San Nicola.
Per la pace serve tempo, ha affermato il cardinale, parlando della guerra in Medioriente ed evidenziando che «parlare di pace adesso non ha molto senso. È fuori dalla realtà. In questo momento bisogna parlare di cessate il fuoco, di cessazione delle ostilità».
Pizzaballa ha sottolineato che «per la pace ci vorrà molto tempo, bisognerà curare le ferite, c’è molto lavoro da fare. Però – ha aggiunto – la prima cosa» da fare «adesso perché la pace sia una parola credibile è cessare le ostilità».
Il cardinale Pizzaballa sta incontrando, stamattina a Santa Fara, il clero diocesano dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto, le dame e i cavalieri dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme e la comunità del Pontificio seminario regionale pugliese di Molfetta, per un confronto sulle fatiche che la Terra Santa vive i questi tempi di guerra.
Oggi pomeriggio, alle 18, Pizzaballa presiederà la messa che sarà concelebrata dall’arcivescovo di Bari-Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano, dai vescovi delle diocesi di Puglia, dal priore della Basilica, padre Giovanni Distante e dai presbiteri e religiosi che ogni anno prendono parte alla solennità. Al termine della celebrazione ci sarà il prelievo della santa manna.