Arriverà presto in consiglio regionale una mozione per chiedere lo spostamento dell’inizio dei saldi di almeno 10 giorni. A proporla il consigliere regionale Fabio Romito, che ha raccolto le istanze dei commercianti baresi dell’associazione La Formica, guidata da Mimmo Tarantini.
«Chiederemo di posticipare l’inizio dei saldi in modo da andare incontro alle esigenze dei commercianti – spiega Romito – Ma non è l’unica istanza di cui ci facciamo portavoce: vogliamo arrivare alla conferenza Stato-Regioni per concordare una data unica di inizio dei saldi in tutta Italia, che sia di molto successiva a quella attuale. Da molti anni ormai i saldi non sono più delle vendite di “fine stagione” ma coincidono con l’inizio dell’estate. Per i commercianti questo è un problema gigantesco: le persone, innanzitutto, non comprano più durante la stagione ma aspetta ovviamente gli sconti, e con lo sviluppo sempre più intenso delle vendite online e della fioritura dei franchise, gli sconti appaiono molto prima e fanno concorrenza sleale al commercio al dettaglio.
Quello che non siamo riusciti a fare nel Comune di Bari vorremmo realizzarlo con la Regione – aggiunge il consigliere Romito – ho parlato con l’assessore allo sviluppo economico Alessandro Delli Noci per costituire un tavolo permanente sulla crisi del commercio, che possa affrontare passo dopo passo i problemi che quotidianamente il settore vive». Al centro della proposta del consigliere Romito la considerazione che la Puglia è una regione a vocazione commerciale.
Tra le problematiche sollevate dall’associazione La Formica, invece, la mancata istituzione di una consulta cittadina del commercio con i rappresentanti della categoria. «Se consideriamo che ad Andria ce ne sono tre – spiega Mimmo tarantini – appare ancora più assurdo che il capoluogo di regione non ne abbia nemmeno una. La conseguenza immediata è che, quando è stato redatto e approvato il Dsc (documento strategico del commercio) tutte le istanze raccolte tra i commercianti sono state completamente disattese. Prendere delle decisioni politiche sul settore non può essere fatto senza consultare i diretti interessati.
Noi sappiamo qual è la ricetta giusta per risolvere il problema, non vogliamo solo partecipare ma dare il nostro contributo effettivo al tessuto commerciale della città». Tra le idee mai accolte dall’amministrazione e proposte dall’associazione La Formica il villaggio del Gusto (da allestire tra via Pasubio e via Buccari e per il quale Tarantini aveva già trovato oltre dieci imprenditori disposti a partecipare).
Altro nodo da sciogliere per gli esercenti baresi è quello delle domeniche: i negozi al dettaglio sono vincolate al riposo, al contrario dei centri commerciali che invece rimangono aperti. «Fare 56 domeniche di apertura non è corretto sia per la concorrenza verso quelle attività che rimangono chiuse nel week end – aggiunge Mimmo Tarantini – ma anche verso gli addetti del settore costretti a lavorare anche di domenica».
Il tema dei saldi è destinato a non esaurirsi e alcuni commercianti sarebbero disposti ad abolirli, dato che ormai avrebbero perso la loro utilità e funzione.
«Si tratta di un’agonia che noi commercianti continueremo a vivere per tutta la durata della nostra vita lavorativa – spiega uno dei membri dell’associazione La Formica – A questo punto bisognerebbe pensare di adeguarsi a quello che accade in altri paesi europei, dove i saldi non esistono più e ognuno è libero di gestire la propria attività senza vincoli. Anche perché nei centri commerciali non c’è un solo negozio che non esponga sconti prima dell’inizio ufficiale. O si liberalizza la situazione o si deve dare una regola fissa per tutti».