Per i commercianti baresi il primo mese di saldi ha superato le più rosee previsioni: «Dai dati che abbiamo raccolto il periodo post-festività è stato decisamente positivo» dice Raffaella Altamura, presidente Confesercenti Bari, che aggiunge: «Possiamo tranquillamente ritenere di essere ritornati alla situazione precedente il periodo pandemico».
Se in provincia si sono ottenuti risultati discreti, il boom si è registrato nel capoluogo pugliese, dove «si è riscontrato un successo di pubblico elevato, complici anche il turismo e gli eventi presenti in città, che – spiega la numero uno dei commercianti – hanno calamitato anche l’utenza proveniente dai territori vicini e da altre città. Questo ha avvantaggiato gli esercenti e tutte le altre attività, dalla ristorazione ai negozi di vicinato. Bari è piena di viaggiatori e di studenti stranieri, che sicuramente hanno fatto la loro parte in questo periodo, andandosi ad aggiungere all’utenza cittadina». Un trend che ci si aspetta continui anche nei prossimi giorni, nonostante il brusco calo delle temperature arrivato già da ieri in città, e che potrebbe far passare a tanti baresi la voglia di uscire per fare compere o per concedersi una cenetta romantica proprio a ridosso del 14 febbraio: «Questa settimana – conferma la presidente – si annuncia inclemente dal punto di vista meteorologico e questo non ci fa ben sperare. Ma di contro ci sono tutti gli eventi legati a San Valentino che, probabilmente, smuoveranno il settore dei fiorai, delle pasticcerie e delle gioielleria. Ci auguriamo che i cittadini prediligano gli acquisti negli esercizi di vicinato piuttosto che quelli nei punti della grande distribuzione. Speriamo che nel prossimo week-end le temperature ci aiutino un po’».
I numeri maggiori si sono registrati nel quartieri del centro cittadino, come il Murattiano, che rimangono più avvantaggiati rispetto alle periferie. A farla da padrone è stato di nuovo il settore dell’elettronica, seguito da calzature e abbigliamento per bambini, proprio perché «le famiglie prediligono sempre più acquisti utili».
Con questi saldi si riusciranno a recuperare i danni subiti in questi anni di pandemia? «Non lo so. Anche perché il saldo in sé e per sé non è più quello strumento di ripresa economica come lo era negli anni ’80 e ‘90 – spiega Altamura -. L’avvento dell’e-commerce e della grande distribuzione ha depauperato questo strumento, che oramai è desueto e che pone regole diverse rispetto alla concorrenza. Il sistema saldi occorre comunque di una revisione generale, anche perché è ormai impensabile ipotizzare che un commerciante poi debba sottostare a regolamentazioni di terzi che gli dicano in che modo vendere il proprio patrimonio. Bisogna renderlo un po’ più efficace», conclude la presidente degli esercenti.
