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Runner colpito da un uovo a Bari, i podisti: «Ora basta, chiediamo il rispetto delle regole»

La comunità dei runner o podisti baresi non ci sta a far passare sotto silenzio il brutto episodio accaduto lunedì scorso a Vito, uno di loro, che è stato colpito dal lancio di uova procurandogli un trauma facciale e orbitale di una certa rilevanza. Per questo hanno deciso di tenere un raduno davanti al Kursaal Santalucia, dove Vito è stato colpito, domani alle 6:30, orario da runner, per esprimere ancora solidarietà all’atleta colpito e sensibilizzare la cittadinanza.

I presidenti delle associazioni sportive di atletica leggera con i rappresentanti delle federazioni di atletica e di Triathlon hanno espresso la loro vicinanza all’amico e atleta Vito che «in una spensierata giornata di allenamento con il suo consueto gruppo è stato bersaglio di un lancio di uova che lo ha centrato in pieno volto, provocandogli un trauma facciale e orbitale sull’occhio destro con una prognosi di 7 giorni. La presenza e la solidarietà di chi a quell’ora era presente per strada, la mattina di lunedì 15 settembre alle 6 circa nei pressi del Kursaal Santa Lucia, è stata determinante per poter subito intervenire e dare le prime cure, sostenere l’atleta, ma soprattutto dare alle forze di polizia, che ringraziamo prontamente per essere intervenuti sul posto, le indicazioni utili ad individuare la dinamica dei fatti e a dare subito corso alle indagini».

La comunità dei runner ha inoltre ringraziato Lorenzo Leonetti, delegato allo Sport del Comune di Bari e gli assessori Pietro Petruzzelli e Carla Palone. In una nota precisano che comunque non vogliono demonizzare Bari anzi. «Desideriamo affermare con forza che non riteniamo in alcun modo Bari una città né violenta, né inospitale per chi pratica lo sport, al contrario riteniamo che sia chiara la presa di coscienza e la crescita dello sport come modello di vita, con le numerose iniziative che ogni giorno vedono come campo da gioco la città intera, frutto anche della naturale predisposizione dei cittadini baresi. Tale vogliamo che rimanga».

Dato merito alle istituzioni i runner ribadiscono che quello che è successo a Vito non può essere derubricato a mera bravata. «Il 15 settembre si è varcato il limite per far pensare a tutti di poter soprassedere. Soprassediamo quando veniamo insultati, soprassediamo quando le atlete e gli atleti ricevono violenze verbali ben oltre il catcalling, soprassediamo quando vediamo abusi e infrazioni al codice della strada. Con questo atto violento che poteva portare a ben più serie conseguenze non siamo più disposti a soprassedere e denunceremo agli organi di competenza ogni altro gesto di inciviltà. Ci impegneremo, come abbiamo sempre fatto, a rispettare le regole di convivenza civile, presteremo attenzione a non sentirci sempre padroni della strada, strada che percorriamo quasi sempre quando la città non si è ancora svegliata. La comunità dei runner di Bari è storicamente una comunità solidale tra persone che si conoscono tutte, che amano lo sport e la propria città e che ritengono questi gesti come lesivi dei valori a cui gli stessi associati tendono: la lealtà, l’uguaglianza, il rispetto per le persone, l’amore per la città, la volontà di stare insieme, fare sport, che ha la massima espressione nei tanti eventi sportivi che stanno a cuore a tutti».

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