«È in corso con la Soprintendenza un confronto approfondito sul più giusto trattamento dei lecci di piazza Moro. Non è vero che il progetto ne prevede l’abbattimento. Come non è vero che sono tutti secolari. È altresì vero che alcuni sono sofferenti, in ragione dello scarso distanziamento imposto al momento della piantumazione. Alla fine dell’intervento il saldo delle alberature sarà in pareggio. Ce ne sono 34, ce ne saranno 34».
Il progetto
Le parole sono di Francesco Brandi, assessore all’Urbanistica del Comune di Bitonto, con cui cerca di mettere a tacere (forse momentaneamente, però) le polemiche sui lecci in piazza Moro, la centralissima piazza cittadina prossima all’inizio dei lavori di riqualificazione che riguarderanno anche viale della Repubblica e la viabilità di via Matteotti. In attesa dello start dei lavori, nei giorni scorsi sono stati effettuate lavori preliminari (anche alle basole, ndr) propedeutici allo start vero e proprio e mentre le macchine erano in azione per effettuare alcuni saggi, Dionigi Tafuto, segretario di Rifondazione comunista, e altri cittadini sono intervenuti in difesa dei lecci secolari, utili solo per metterci sui tronchi col nastro adesivo l’avviso dell’ordinanza di divieto di sosta e parcheggio. «Non basta indignarsi, senza alberi non si respira», sono gli slogan significativi di Tafuto, il quale ha annunciato un sit-in aperto a tutta la cittadinanza per domani alle 10. Anche il sindaco Francesco Paolo Ricci cerca di fare chiarezza sulla sorte di questi lecci.
Lo spostamento
«Finché non si esprime la Sovrintendenza, non si tocca nulla – precisa – anche perché d’altronde basta conoscere i dettagli del progetto per sapere che i lecci saranno soltanto spostati nell’area giardino che verrà realizzata su un lato, lasciando così aperta la visuale di via Repubblica e della facciata della chiesa di san Francesco. Inoltre, alcuni alberi sono malati e le radici sono in sofferenza sotto la pavimentazione attuale. Ecco, questa è la verità. Mi dispiacciono molto le strumentalizzazioni politiche che si stanno facendo su questa storia».