Fare la spesa in Puglia costerà alle famiglie oltre 900 milioni di euro in più nel 2022, a causa dell’aumento dei costi energetici legato alla guerra in Ucraina e del taglio dei raccolti per la siccità. È quanto stima Coldiretti Puglia, dopo la diffusione dei nuovi dati Istat sull’inflazione a luglio.
«Viene evidenziato – spiega l’associazione – un aumento del 10% per i beni alimentari e le bevande analcoliche che trainano i rincari nel carrello della spesa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, registrando un balzo che non si osservava da settembre 1984. I prezzi della frutta fresca o refrigerata aumentano su base annua del +8,8%, mentre quelli dei vegetali freschi o refrigerati del +12,2% anche a causa dell’andamento climatico anomalo che ha favorito anche le speculazioni come nel caso dell’uva da tavola in Puglia, pagata agli agricoltori 0,50 euro al chilogrammo per poi essere venduta al supermercato a cifre fino a 4 euro».
Il caro bollette, con la siccità che sta tagliando i raccolti, spinge ogni mese «l’inflazione nel carrello della spesa alimentare con un aumento complessivo in 1 anno (secondo le rilevazioni dell’Istituto Pugliese per il Consumo giugno 2021 – giugno 2022) del +31,4% per l’acquisto di pane e pasta, dell’11,1% del banco pescheria, del +37,3% degli oli, del +14% delle verdure, del +10,9% delle carni e del +11,4% della frutta fresca, in una situazione resa già difficile – spiegano da Coldiretti – dai rincari legati alla guerra in Ucraina che colpiscono duramente le imprese e le tavole dei consumatori».