Il sistema produttivo della provincia di Bari è il 14esimo a livello nazionale, primo in Puglia e lungo la dorsale adriatica, secondo al Sud (alle spalle di Napoli). È quanto emerso dall’indagine sull’apparato produttivo e industriale dell’area metropolitana realizzata dal Cesdim (Centro studi e documentazione sull’industria nel Mezzogiorno dell’università di Bari), in collaborazione con il progetto One stop shop-Invest in Bari, partito a ottobre del 2022.
Lo studio è stato presentato questa mattina negli spazi di Porta futuro, nel capoluogo pugliese. Secondo la ricerca, l’apparato di produzione industriale metropolitano è solido, dinamico, settorialmente diversificato, territorialmente diffuso, resiliente, attrattivo ed export-oriented grazie all’impegno di imprenditori, manager, tecnici e operai, associazioni di categoria, rappresentanze sindacali, Comuni, Regione, università e istituti di credito. Ciò che emerge è un sistema produttivo «multisettoriale, territorialmente distribuito fra il capoluogo, il Comune di Modugno e altri grandi centri come Molfetta, Corato, Altamura, Rutigliano, Putignano, Monopoli». Un sistema «resiliente ed export-oriented, fortemente attrattivo di nuovi investimenti esterni, con significative presenze non solo di big player italiani ed esteri ma anche di cluster di piccole e medie imprese locali, spesso collegate in supply chain con industrie trainanti, localizzate non solo nel Barese ma anche nel nord e all’estero».
Un altro dato significativo, evidenzia il report, è costituito dall’export: «Nel 2021 la città metropolitana di Bari ha esportato merci per 4.280 milioni collocandosi al primo posto fra le province pugliesi e al quinto posto nell’Italia meridionale, dopo Siracusa, Napoli, Chieti e Cagliari».