Referendum, il 13 giugno il picco di citazioni sui media

ROMA (ITALPRESS) – Fra il 15 maggio e il 14 giugno scorsi la parola “referendum” ha ottenuto 44.401 citazioni sui media ed è stata pronunciata più di una volta al minuto. Il picco, sulla carta stampata e le testate online, si è avuto nella giornata di lunedì 13 giugno, con 5.071 menzioni.
Il dato emerge dal monitoraggio su oltre 1.500 fonti informative fra carta stampata (quotidiani nazionali, locali e periodici), siti di quotidiani, principali radio, tv e blog svolto da Mediamonitor.it, piattaforma che utilizza tecnologia e soluzioni sviluppate da Cedat 85, azienda attiva da oltre 35 anni nella fornitura dei contenuti provenienti dal parlato.
Analizzando i soli dati relativi alle principali emittenti televisive (i canali generalisti Rai1, Rai2, Rai3, Rete4, Canale5, Italia1, La7 e le reti allnews RaiNews24, SkyTg24 e TgCom24), Mediamonitor.it evidenzia che a parlare di referendum è stato soprattutto TgCom24 (552), seguito da RaiNews24 (475) e SkyTg24 (404). Fra le reti generaliste, detiene il primato Rai3 (375), che precede di misura Rete4 (370) e La7 (353).
Dalla chiusura delle urne, avvenuta alle 23 di lunedì 12 giugno, fino alle 10.30 di martedì 14 giugno, le voci maggiormente citate sulle principali radio e tv italiane sono state, oltre a “referendum” (723 menzioni), “quorum” (410), “affluenza” (391) e “flop” 305, mentre la vicenda del forfait di numerosi presidenti di seggio a Palermo ha ottenuto 137 citazioni.
Nello stesso periodo, Mediamonitor.it ha inoltre indagato quali fra i protagonisti delle elezioni amministrative sono stati citati più volte su radio e tv. Fra i candidati alla poltrona di sindaco spicca Damiano Tommasi (249 citazioni): l’ex calciatore e “anima candida” della Roma, in corsa a Verona per il centrosinistra. Subito dietro l’ex giallorosso, due eletti del centro destra al primo turno, Roberto Lagalla (197), vincitore a Palermo, e Marco Bucci (194), riconfermatosi a Genova.
Fra i politici, sul tema referendario domina Giorgia Meloni (219) che si lascia alle spalle Matteo Salvini e il segretario del Pd Enrico Letta.
(ITALPRESS).

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