Le firme per i referendum propositivi e abrogativi si possono raccogliere anche online. È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri che attiva la nuova piattaforma digitale dedicata, concepita per agevolare la sottoscrizione dei referendum abrogativi o costituzionali e delle iniziative legislative di natura popolare. Esultano, così, i promotori della raccolta firme in corso per abolire la legge sull’Autonomia differenziata, a partire da Riccardo Magi di +Europa che con un suo emendamento nel 2021 alla legge di bilancio impegnò il Governo ad attivare la procedura telematica, mentre il guardasigilli Carlo Nordio ha definito il provvedimento «cruciale per l’esercizio della democrazia».
La petizione
Ed è subito corsa alla sottoscrizione. Già nelle prime ore, dopo che Via Arenula aveva rilasciato online il sito per la raccolta, più di 25mila persone, pari al cinque per cento del quorum necessario, avevano già provveduto ad apporre la propria firma per proporre una consultazione che cancelli la legge Calderoli, tanto che per molti utenti è stato necessario ripetere i tentativi di accesso, visto l’alto numero dei partecipanti, ma alla fine il percorso è risultato agevole e chiaro. Nello specifico, per firmare bisogna collegarsi al sito del Ministero della Giustizia, cliccare sulla pagina dedicata alla piattaforma, autenticarsi con una delle identità digitali ufficiali (Spid, Cie, Gns, Adn) e seguire la procedura guidata che apre le proposte attive, quindi scegliere il referendum o l’iniziativa che si intende sostenere e firmare, attendendo la convalida da parte del sistema e, infine, scaricare l’attestato di avvenuta firma. Ovviamente la piattaforma, che ha ottenuto il parere positivo del Garante per la protezione dei dati personali, è utilizzabile oltre che dai promotori di proposte referendarie o di iniziativa legislativa popolare anche da parte dagli uffici della Corte di Cassazione e delle Camere, per gestire tutte le fasi del processo di raccolta delle firme dei sostenitori in formato digitale, con la successiva verifica della validità delle firme, mediante interoperabilità con il sistema dell’Anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr) presso le anagrafi dei comuni ove sono residenti i cittadini firmatari delle proposte.
La mobilitazione
Intanto, Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, ha già «mobilitato i comitati promotori a utilizzare la piattaforma per cancellare la Spacca Italia, utilizzando le informazioni contenute nel sito referendumautonomiadifferenziata.com messo in rete dal comitato promotore per spiegare come poter sottoscrivere la consultazione». Insieme al sistema digitale, tuttavia, restano attivi i banchetti, insieme alla possibilità di farsi autenticare la firma da un pubblico ufficiale come i sindaci, i consiglieri e i segretari comunali presso i Municipi.