Reddito di cittadinanza, stop al sussidio per 1.400 nuclei familiari a Bari. Ora parte la presa in carico

Sono oltre 1.400 i nuclei familiari baresi che cesseranno di percepire il Reddito di cittadinanza. Si tratta di nuclei che, al loro interno, non hanno né un minore, né un parente portatore di handicap né un componente con età superiore a 60 anni. Il taglio, però, potrebbe riguardare un numero ben più ampio di nuclei familiari residente nel capoluogo. Per questo, molti di loro sono stati già contattati dai servizi sociali del Comune per la presa in carico.

In totale, a giugno 2023, i nuclei percettori del Reddito di cittadinanza a Bari ammontavano a oltre 22mila. Un numero elevato, che rende il capoluogo pugliese primo in tutta la Regione, con un numero di persone coinvolte dall’erogazione del Reddito pari a oltre 50mila. A molti di loro il famigerato “sms” con l’annuncio dell’interruzione della misura è arrivato. Come confermano quanti lavorano agli sportelli dei Caf e delle associazioni di assistenza ai cittadini, sono sterminate le code che si formano presso le sedi, soprattutto nei rioni periferici. Stando a quanto ricavato dalla piattaforma Gepi, la platea dei percettori in carico ai servizi sociali comunali vede solo 1.200 nuclei tra quelli a cui l’assegno continuerà a essere erogato. Si tratta di quelle realtà familiari che, al 14 agosto scorso, presentano al loro interno un componente minore, disabile o over 60. Per questi, l’erogazione del Reddito di cittadinanza è garantito fino al 31 dicembre 2023 ovvero sino alla naturale scadenza della domanda, diciotto mesi dalla presentazione della domanda. «Tutti gli altri nuclei – commenta il vicesindaco e assessore alle Politiche Attive del Lavoro, Eugenio Di Sciascio – sono stati contattati dalle equipe dedicate ed è stata avviata la presa in carico finalizzata alla sottoscrizione del Patto di inclusione sociale». La misura riguarda i 1.400 nuclei, che percepiranno Rdc fino al 31 dicembre ovvero sino alla naturale scadenza della domanda. «Al momento – prosegue Di Sciascio – risultano circa cento nuclei che sebbene contattati per le vie brevi, non hanno risposto. Nei loro confronti sono state inoltrate raccomandate di convocazione per avviare la presa in carico che è possibile effettuare sino al prossimo 31 ottobre».

Di fatto, come comunicato dall’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal) il 20 agosto scorso, in tutta la Puglia il taglio del Reddito di cittadinanza riguarderà oltre 7mila nuclei familiari, per i quali sono iniziate le prese in carico da parte dei servizi sociali.

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