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Reati contro i minori, è allarme in Puglia: aumentano violenze e abusi online

Cresce, in Puglia, il numero dei reati commessi ai danni dei più piccoli. Secondo i dati elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale e diffusi dalla Fondazione Terre des Hommes, nel 2024 sono stati 299 i casi accertati nella regione, con un aumento del 3% rispetto all’anno precedente. Un trend che riflette…
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Cresce, in Puglia, il numero dei reati commessi ai danni dei più piccoli. Secondo i dati elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale e diffusi dalla Fondazione Terre des Hommes, nel 2024 sono stati 299 i casi accertati nella regione, con un aumento del 3% rispetto all’anno precedente. Un trend che riflette la tendenza nazionale, dove i reati contro i minori hanno raggiunto quota 7.204, superando per la prima volta la soglia dei 7.000 casi (+4% in un anno, +35% in dieci).

La fotografia della Puglia conferma un dato purtroppo costante: la violenza di genere inizia spesso molto presto. Le vittime femminili rappresentano il 65% del totale, con punte che arrivano all’88% nei reati a sfondo sessuale, come la violenza aggravata e la pornografia minorile. In molti casi si tratta di minorenni tra i 10 e i 14 anni, fascia d’età che risulta particolarmente esposta anche alle forme di abuso online.

Maltrattamenti in famiglia

Tra le tipologie di reato più diffuse, anche in Puglia, ci sono i maltrattamenti in famiglia, con 96 episodi denunciati nel 2024. Si tratta della fattispecie più frequente, anche se in lieve calo (-11%) rispetto ai 108 casi registrati nel 2023. Un dato che evidenzia come la casa, che dovrebbe essere il luogo più sicuro, resti invece il teatro di molte violenze silenziose.

Seguono i reati di violenza sessuale (44 casi, +7%) e atti sessuali con minorenni (38 casi, +31%), che segnalano una crescita costante e preoccupante. In queste categorie, la quasi totalità delle vittime è di genere femminile: 86% negli atti sessuali con minori e 88% nelle violenze aggravate.

Il pericolo digitale

Un capitolo a parte riguarda i reati connessi al digitale, che registrano un aumento vertiginoso. In Puglia, i casi di pornografia minorile passano da 4 a 17 (+325%), mentre si mantengono stabili quelli di detenzione di materiale pedopornografico (2 episodi). Numeri ancora contenuti, ma che seguono un trend nazionale in forte crescita, dove la rete è diventata un luogo di rischio crescente per bambini e adolescenti.

Un segnale preoccupante arriva anche dal reato di prostituzione minorile, quadruplicato in un anno: da un caso nel 2023 a quattro nel 2024 (+300%).

Un tessuto sociale in affanno

I dati confermano anche un aumento dei reati connessi a contesti familiari disfunzionali: crescono del 57% i casi di abuso dei mezzi di correzione o disciplina, e del 6% le violazioni degli obblighi di assistenza familiare, mentre calano lievemente gli abbandoni di minori (-10%).

Sul piano nazionale, il dossier indifesa 2025 mostra un Paese in cui la violenza sui minori non accenna a diminuire, ma assume forme sempre più variegate, dall’abuso fisico alla manipolazione digitale.

«Il fenomeno dei reati contro i minori è estremamente complesso – ha dichiarato il generale Antonio Basilicata, direttore del Servizio Analisi Criminale – e richiede attenzione continua non solo alla prevenzione, ma anche ai piccoli segnali di violenza che spesso passano inosservati».

Anche Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes, lancia l’allarme: «I dati mostrano una crescente fragilità del tessuto sociale e il ritorno di modelli patriarcali che alimentano la violenza di genere e quella sui minori. Non possiamo più limitarci all’indignazione: servono azioni concrete, integrate e coordinate, capaci di agire su cultura e norme».

La Puglia rappresenta un tassello significativo nel quadro nazionale. Aumentano i casi di sfruttamento, abusi e pornografia, mentre i maltrattamenti restano il principale ambito di rischio.

Dietro ogni numero ci sono storie, volti e famiglie spezzate. E se da un lato le denunce aumentano – segno di una maggiore consapevolezza – dall’altro cresce la necessità di strumenti di protezione più efficaci, formazione nelle scuole e investimenti nei servizi sociali territoriali.

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