Voli cancellati e ritardi: un’odissea per i passeggeri che transitano dall’aeroporto “Karol Wojtyla”. Nella sola giornata di sabato sono tre gli aeromobili che non hanno effettuato il viaggio programmato. Il Bari-Bologna, partenza prevista con Ryanair alle 23.10 e cancellato alle 2 di notte dopo essere stato rimandato di qualche ora, e il Bari-Skiathos delle 6.40 operato dalla compagnia WizzAir. Non è mai arrivato a destinazione invece il volo Torino-Bari delle 00.20, cancellato sempre dall’irlandese Ryanair.
Anche nella giornata del 21 giugno diverse erano state le cancellazioni: il volo Bari Venezia W65643, che doveva partire alle 6.30, è stato annullato. Una cancellazione che ha comportato anche all’annullamento del volo Venezia Bari W65644 con partenza prevista alle 08.25, nelle medesime condizioni. Anche il volo Bari Milano W65639, che doveva partire alle 10.15, è stato annullato. Una cancellazione che ha comportato anche all’annullamento del volo Milano Bari W65640 con partenza prevista alle 12.25, nelle medesime condizioni. Il 3 luglio sono rimasti a terra i passeggeri del volo Bari-Verona, che doveva partire alle sette della mattina, e anche in questo caso sia nella tratta di andata che in quella di ritorno. Il 4 luglio è toccato invece al volo andata e ritorno Bari-Vienna, cancellato per mancanza di equipaggio.
Anche nello scalo del capoluogo pugliese gli effetti della carenza di personale e dell’aumento dei carburanti si stanno facendo sentire dall’inizio della stagione estiva. I voli cancellati sono in media due o tre al giorno, per non parlare dei ritardi spesso superiori alle due ore. «La situazione per noi è complicata – spiega Antonio Vasile, vicepresidente di Aeroporti di Puglia – non tanto per le cancellazioni che riguardano tutto il territorio nazionale e che vengono comunicate direttamente ai passeggeri dalle compagnie aeree. Ma i ritardi sono peggio perché implicano che le persone siano già arrivate e abbiano passato i controlli di sicurezza, creando un vero e proprio problema “fisico”. Un altro problema grosso è il recupero dei bagagli: ci troviamo a gestire effetti personali che arrivano in aeroporto anche dieci giorni dopo rispetto al turista».
Le cancellazioni hanno tutte grossomodo una motivazione comune, ovvero la mancanza di personale e riguardano tutte le compagnie aeree, non solo quelle low-cost. A causa della pandemia, molti operatori hanno contenuto i costi licenziando parte del personale, in alcuni casi anche piloti e assistenti di volo. Ora che si è ricominciato a viaggiare in aereo, molte compagnie si sono trovate impreparate e non sono riuscite a reclutare in tempo nuovo personale. «La situazione si evolve di ora in ora – continua Vasile – e i voli vengono cancellati anche perché i piloti giornalmente non possono superare più di un certo numero di ore di volo, con i ritardi che si accumulano raggiungono questo limite ma operando tratte in meno. Figure come quelle dei piloti non sono facilmente sostituibili, vista la preparazione richiesta per diventarlo, la pandemia ha creato un buco nel personale in questo senso».