Dopo 12 anni Foggia ottiene nuovamente il poco lusinghiero titolo di provincia italiana in cui si vive peggio, perdendo tre posizioni rispetto allo scorso anno.
È quanto emerge dalla 34esima edizione dell’indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita, i cui risultati sono stati pubblicati sul quotidiano in edicola oggi.
Il Mezzogiorno in generale è nella seconda metà della classifica con il capoluogo dauno tristemente ultimo. A precederlo ci sono Caltanissetta e Napoli, al terz’ultimo posto nonostante “l’effetto scudetto” sul turismo (non rilevato nei dati presi in esame: secondo l’indagine il capoluogo campano è penalizzato dalla densità abitativa, dalla criminalità predatoria in ripresa, dagli scarsi dati occupazionali e da un saldo migratorio sfavorevole.
Per trovare la prima provincia pugliese in classifica bisogna andare al 69esimo posto: è Bari (che perde tre posizioni rispetto allo scorso anno). Seguita da Lecce al 71esimo (+7 rispetto al 2022), poi Barletta-Andria-Trani in 85esima posizione (-2), Taranto in 97esima (+4) e Brindisi che occupa il 100esimo posto in classifica (-8).
Non va meglio per le lucane con le province di Potenza e Matera “appaiate” rispettivamente in 83esima (+11) e 84esima posizione (-8).
A guidare la classifica, per la prima volta in 34 edizioni, è la provincia di Udine. Secondo posto per Bologna, vincitrice della scorsa edizione, e terzo per Trento. Bergamo (quest’anno capitale della cultura insieme a Brescia) sale al quinto posto. Tra le prime dieci anche Milano. Mentre Roma si ferma al trentacinquesimo posto, perdendo quattro posizioni.
Il Sole 24 Ore ha preso in considerazione 90 indicatori da cui emergono sei classifiche tematiche, ciascuna con i suoi primati e le sue peculiarità. I 15 indicatori che compongono ogni tappa raccontano presentano diversi record e curiosità.