Puglia, via a “Visioni future”: Regioni e Comuni insieme per accompagnare i giovani in “Luoghi comuni”

Al via, in Puglia, gli incontri di accompagnamento dedicati alle amministrazioni comunali affidatarie degli spazi di “Luoghi comuni”, iniziativa finalizzata a finanziare progetti di innovazione sociale promossi da organizzazioni giovanili all’interno di spazi pubblici sottoutilizzati e messi a disposizione dagli enti locali.

Il primo incontro di “Visioni future” si è svolto stamattina nella sede Anci di Bari ed è stato organizzato dalla Regione Puglia e da Arti.

L’evento è stato l’occasione per fare un punto sullo stato dell’arte di “Luoghi comuni” a circa due anni dall’attivazione, verificare un primo impatto socio-culturale sulle comunità della misura delle Politiche giovanili della Regione Puglia e Arti e iniziare a tracciare nuove rotte verso il futuro attraverso analisi di ciò che è stato realizzato e porre le fondamenta di ciò che potrà essere.

“Luoghi Comuni”, ricorda l’assessore regionale alle Politiche giovanili, Alessandro Delli Noci, «è riuscita a mettere insieme amministrazioni pubbliche e organizzazioni giovanili, ad avvicinare sensibilità diverse e a moltiplicare esperienze» rivitalizzando «non solo gli spazi inutilizzati che i Comuni hanno messo a disposizione ma quartieri, comunità grazie alle idee innovative di tanti giovani». In questo ambito, sottolinea Delli Noci, «”Visioni future” vuole essere un laboratorio di idee, un luogo di scambio e di costruzione collettiva dove, per la prima volta durante il nostro percorso, gli amministratori locali possono condividere le loro esperienze e visioni, collaborando per delineare nuove strategie per il futuro degli spazi in Puglia».

“Luoghi comuni”, aggiunge il vicepresidente di Anci Puglia, Michele Sperti, è «un progetto lungimirante e strategico, che ha raccolto un positivo impatto sulle comunità interessate e, attraverso Visioni future, può avere ancora molto da dare. La sinergia pubblico-privato – conclude – è essenziale e determinante in questa epoca, ma è fondamentale, così come nell’ottica di questo progetto, orientare finanziamenti verso la valorizzazione, la fruizione comune e il riutilizzo sociale dei beni pubblici e non verso la patrimonializzazione degli stessi».

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