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Puglia, male le piccole e medie imprese: nel 2022 calo del -3,9% dell’indice di redditività

È stato presentato oggi il rapporto sulle piccole e medie imprese del Mezzogiorno 2023 a cura di Confindustria e Cerved, con la collaborazione di Unicredit. In Puglia nel 2022 sono nate 6.585 società di capitali, circa il 10% in meno rispetto al 2021. Inoltre, i primi effetti dell'inflazione e dell'aumento del costo del debito fanno…

È stato presentato oggi il rapporto sulle piccole e medie imprese del Mezzogiorno 2023 a cura di Confindustria e Cerved, con la collaborazione di Unicredit. In Puglia nel 2022 sono nate 6.585 società di capitali, circa il 10% in meno rispetto al 2021. Inoltre, i primi effetti dell’inflazione e dell’aumento del costo del debito fanno contrarre la redditività netta e gli utili delle Pmi. La Puglia è fra le regioni che vanno peggio: nel 2022 si stima infatti un calo del Roe, l’indice di redditività delle imprese, del 3,9% (dal 15,8% del 2021 all’11,9% del 2022).

Il documento mostra una contrazione rispetto al 2021, quando dopo la pandemia si era osservato un ritorno alla crescita del numero di piccole e medie imprese in Puglia, attestate a quota 7.056, il 7,6% in più rispetto al 2020 e il 7,8% in più rispetto al 2019.

«Dal rapporto – dichiara Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia – emerge un trend negativo destinato purtroppo a permanere anche nei prossimi mesi. Le nostre imprese hanno saputo mantenere un loro dinamismo in uno dei periodi più complessi degli ultimi anni e mai come in questo momento storico disponiamo delle risorse necessarie per superare le criticità che frenano la crescita competitiva delle imprese». Fra le criticità evidenziate da Fontana, oltre ai ritardi strutturali, «si registra una situazione di incertezza, legata soprattutto al tema delle rimodulazioni».

«Alcune misure – prosegue – potrebbero essere spostate dal Pnrr su altre programmazioni, come quella dei Fondi strutturali o del Fondo sviluppo e coesione, che hanno tempi di rendicontazione più lunghi rispetto al 30 giugno 2026».

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