Puglia, il maltempo sposta la festa e il maxiponte di primavera a tavola

La tradizione regionale a tavola può contare, per la Festa del Lavoro, su molte tipicità locali: dal caciocavallo impiccato con bruschetta al timballo di pasta, dalle braci di carne alla tiella fino agli immancabili pecorino e alle fave che hanno subito un calo della produzione del 30% in Puglia a causa della siccità.

«Il maltempo sposta la festa e il maxiponte di primavera a tavola». Ad affermarlo è Coldiretti Puglia, in relazione ai cibi della tradizione a tavola per la Festa del Lavoro con gli agriturismi di Campagna Amica che propongono i menù della tradizione oltre a servizi innovativi come percorsi di oleoturismo ed enoturismo.

«Il primo giorno di maggio è una data importante anche per il calendario religioso – ricorda Coldiretti – visto che si festeggia infatti San Giuseppe artigiano, istituita nel 1955 da papa Pio XII con l’intenzione di dare al mondo del lavoro, che viveva problematiche nuove e di grande peso su tutta la società, un protettore e un modello. Ma fin dai tempi dell’Antica Roma era la giornata consacrata ai festeggiamenti per l’arrivo della primavera, quindi a tavola venivano onorate, con parenti e amici, tutte le primizie offerte dalla natura».

In particolare, le fave, considerate tra le altre cose afrodisiache, celebravano la dea Flora, protettrice della natura e della rinascita. Le fave sono legumi ricchi di proteine, fibre, vitamine (A, B, C, K, E, PP) e sali minerali – ricorda la Coldiretti Puglia – che ha una riconosciuta azione di drenaggio dell’apparato urinario e tra i legumi è il meno calorico: per 100 grammi di fave fresche l’apporto energetico è di sole 37 chilocalorie.

Per garantirsi qualità, il consiglio della Coldiretti è di accertarsi che il baccello delle fave sia turgido, di colore brillante e senza macchie, lucido e di forma regolare. Ad autenticarne la qualità e, in particolar modo, la freschezza, è – rileva la Coldiretti – lo schiocco che deve fare il baccello quando lo si spezza. Se l’idea di mangiare fave crude non convince si possono utilizzare per preparare un ottimo contorno sbollentandole qualche minuto, per poi ripassarle in padella con del cipollotto tagliato sottile e cubetti di pancetta e insaporendole con abbondanti scaglie di pecorino a fuoco spento.

A proposito del pecorino, la scelta per l’abbinamento con le fave può essere soggettiva, ma i preferiti sono il pecorino “con la goccia” o quello semistagionato da tavola, meno saporito ma più dolce al palato. Acquistare formaggio Made in Italy è importante – conclude Coldiretti Puglia – anche per sostenere la sopravvivenza dei pastori duramente colpiti dai rincari dei costi di produzione.

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