Puglia, 231 punti di facilitazione digitale attivi entro la fine dell’anno: «Nessuno resterà indietro»

Entro la fine del 2024, in Puglia, saranno attivi 231 punti di facilitazione digitale con l’obiettivo di sostenere l’inclusione digitale dei cittadini attraverso attività di affiancamento della popolazione.

È l’obiettivo del progetto Rete dei servizi di facilitazione digitale, avviato in Puglia con le risorse messe a disposizione dal governo nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

Il progetto è stato presentato stamattina a Bari dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l’Innovazione, Alessio Butti (in video messaggio), e dalla presidente di Anci Puglia, Fiorenza Pascazio.

La Regione Puglia, ha evidenziato Delli Noci, «si sta muovendo con grande slancio e forte senso pratico sul tema della trasformazione digitale. Perché questa sia possibile, però, è nostro dovere mettere ciascun cittadino nelle condizioni di sapere, di sapersi destreggiare e di poter usufruire dei vantaggi che la digitalizzazione mette a disposizione».

È con questo slancio, dunque, che nasce l’idea dei punti di facilitazione sull’intero territorio regionale. «Un progetto – ha aggiunto l’assessore regionale – di cui sono molto orgoglioso perché consente a chi fino ad oggi, per mancanza di conoscenza e competenza, non ha potuto e saputo utilizzare servizi come Spid o PagoPA o semplicemente accedere online a dei servizi della pubblica amministrazione di poterlo fare, perché c’è chi fisicamente potrà aiutarlo. Non è solo uno strumento utile ad aumentare le competenze digitali e ridurre il digital divide, è soprattutto uno strumento che consentirà alla Puglia di non lasciare nessuno indietro».

Il sottosegretario Butti ha spiegato che l’obiettivo del Governo è «ridurre il divario di competenze digitali nel nostro Paese» raggiungendo «il 70% della popolazione con competenze digitali di base entro il 2026». I punti di facilitazione digitale, ha aggiunto Butti, «sono essenziali per avvicinare le competenze digitali ai cittadini, prevenire l’esclusione sociale e ridurre le disuguaglianze. Si tratta di un vero e proprio investimento nel futuro del nostro Paese e nel potenziale dei suoi cittadini».

In Puglia sono già aperti 150 punti di facilitazione digitale, attivati dai Comuni, aggregati negli Ambiti territoriali sociali, dall’Arpal Puglia presso i Centri per l’Impiego, e dell’Aress presso le strutture sanitarie pubbliche che, grazie alle risorse rese disponibili dal Pnrr, svolgono attività di formazione personalizzata individuale, online e in gruppi, in presenza e da remoto.

I punti sono attivi presso luoghi pubblici già aperti al pubblico per altri scopi (come biblioteche, uffici relazioni con il pubblico, scuole, sedi delle Università della terza età, punti della rete regionale Galattica) e gestiti spesso in collaborazione con Enti del Terzo Settore, nella logica della coprogettazione.

Presso i punti di facilitazione operano i “facilitatori digitali” che sostengono lo sviluppo pratico di competenze digitali nella cittadinanza, hanno il compito di supportare i cittadini nelle attività legate all’accesso e all’utilizzo dei servizi pubblici disponibili online (come la prenotazione di visite mediche o la creazione di un’identità digitale); sostenerli ed indirizzarli nelle attività digitali quotidiane (come la ricerca di un lavoro, la gestione della posta elettronica certifica, del domicilio digitale, gli acquisti in rete, l’home banking); avvicinarli all’utilizzo degli strumenti digitali (come computer, smartphone, tool di videoconferenza).

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