Nell’ultimo consiglio provinciale, l’ente ha approvato debiti fuori bilancio per quasi 200 mila euro. E fin qui, nulla quaestio per una amministrazione. Dal dibattito in assise, però, sono emersi due singolari aspetti. Il primo, è che molti dei debiti fuori bilancio risalgono ad oltre dieci anni fa. Un’anomalia per un ente, soprattutto in considerazione del fatto che vive una precaria condizione economica, d’altronde come tutte le Province d’Italia. Il secondo, invece, riguarda i circa 170 mila euro dei quasi 200 mila totali di debiti fuori bilancio, tutti crediti verso la società in house, Santa Teresa, e tutti esigibili. Questo, perché la Provincia avrebbe affidato prestazioni di servizio alla Santa Teresa, senza aver previsto la copertura finanziaria.
Il buco
Ripianare debiti dell’ente a distanza di anni nei confronti della propria partecipata rappresenta forse un’antinomia. Per quale motivo, dunque, si è atteso così tanto? Dall’altra parte della medaglia, poi, consiglieri ed uffici provinciali si trovano costretti ad escogitare la qualunque per poter offrire servizi adeguati al territorio, specialmente in termini di viabilità ed edilizia scolastica. In entrambi i settori, infatti, è a rischio l’incolumità fisica dei cittadini. La Provincia di Brindisi è costretta a lavorare con estrema difficoltà, per le poche risorse stanziate dal governo centrale. Basti pensare che quest’anno sono arrivati meno di 100 milioni di euro per tutti gli enti provinciali d’Italia, in un contesto caratterizzato già da una situazione estrema.
La carenza di servizi
Le Province, infatti, non riescono a garantire i servizi essenziali e tra questi rientrano, appunto, la manutenzione delle scuole e delle strade ed anche l’integrazione scolastica, a causa delle esigue risorse economiche a disposizione. Ci si aspettava un sostegno maggiore da parte dello Stato, ma non è stato possibile e, pertanto, bisogna fare i salti mortali per garantire comunque servizi accettabili ed intervenire tempestivamente su ciò che è maggiormente ammalorato. Nell’ultimo consiglio provinciale, infine, sono stati approvati altri punti all’ordine del giorno, quali l’approvazione bilancio consolidato 2023, la variazione ordinaria al bilancio di previsione 2024-2026, la revoca dell’atto di indirizzo fornito dalla precedente amministrazione che prevedeva di trasformare la Stp, già partecipata, in società in house (questione che ha sollevato non poche polemiche, ndr) e l’individuazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, nonché delle zone non idonee alla localizzazione di impianti di recupero e smaltimento dei rifiuti, secondo i criteri localizzativi definiti nel piano regionale di gestione dei rifiuti speciali ed urbani.