Con la chiusura dell’edizione 2023 di “Vini di vignaioli” – Puglia, Bari ha confermato la sua potenzialità nel settore vitivinicolo italiano. Una due giorni, organizzata all’interno del Teatro Kismet, che ha accolto operatori e appassionati con 60 produttori presenti, in rappresentanza di 15 regioni italiane, a cui si sono aggiunte cinque aziende di food che hanno proposto le specialità culinarie del Sud.
Sorpresa dell’ultima ora è stata la delegazione di produttori francesi, che ha voluto “testare il terreno” in uno dei tre appuntamenti che il movimento del vino naturale ha in programma quest’anno: Bari è stato il primo. Partendo dal capoluogo pugliese, seguiranno esperienze simili a Fornovo di Taro (Parma) il 29 e 30 di ottobre e subito dopo (19 e 20 novembre) a Parigi, in Francia.
“Abbiamo ancora una volta dimostrato – spiega Antonello Fino, uno degli organizzatori locali – che Bari e la Puglia possono essere punto di riferimento. Del resto, non è un caso che nella nostra regione vi sia un cospicuo numero di produttori e che nella città capoluogo vi siano non meno di una trentina di locali che offrono alla propria clientela il vino artigianale”.
L’obiettivo della Fiera è promuovere la cultura del vino artigianale realizzato con metodi tradizionali e non invasivi da vignaioli rispettosi della Natura e consapevoli sia in vigna che in cantina.
Soddisfazione è espressa anche da Augusto Masiello, presidente del Teatro Kismet: “Vino e teatro è un binomio che sussiste dal V secolo a.C. – afferma – e come per il teatro, il vino deve essere naturale. Pensiamo che in questo momento è importante allargare lo sguardo all’Europa, in entrambi i settori, e la presenza di produttori stranieri tra gli stand ispira un’ottica di crescita, così come lo è stato per noi l’adesione alla rete europea dei festival attraverso l’associazione Effe Label”.