Il consorzio di tutela ha ottenuto l’approvazione dal Masaf per l’incremento dei controlli in vigna e lo stop alla rivendicazione di nuove superfici a Doc e Docg Primitivo di Manduria fino al 2026. Si rafforzano così le misure di tutela per il Primitivo in un costante impegno per garantire l’autenticità e la qualità del prodotto. Tale provvedimento è stato immediatamente recepito da tutti i consorzi associati e, quindi, anche dal Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria ed applicato nell’intera area di produzione. L’obiettivo è assicurare che tutte le pratiche di coltivazione e produzione all’interno del territorio del Primitivo di Manduria siano in linea con gli standard di qualità e autenticità richiesti dalla denominazione. I controlli che saranno eseguiti copriranno vari aspetti critici della produzione, con particolare attenzione alla resa dell’uva per ettaro e alla conformità al proprio fascicolo aziendale. Queste verifiche garantiranno che ogni fase del processo produttivo rispetti rigorosamente gli standard di qualità, preservando così l’identità e l’eccellenza del Primitivo di Manduria. Il consiglio di amministrazione ha anche provveduto nei mesi scorsi a fermare la rivendicazione di nuove superfici. Una misura sottoposta al vaglio della Regione Puglia, condivisa ed approvata dal comitato vitivinicolo regionale.
Il provvedimento avrà una durata complessiva di sei anni, dal 2021 al 2026. La sospensione sarà in vigore durante le campagne 2023/2024, 2024/2025 e 2025/2026, coinvolgendo tutti i nuovi impianti di Primitivo realizzati dopo il 31 luglio 2020, comprese le conversioni da altre varietà idonee diverse dal Primitivo, provenienti dal Piano Regionale di riconversione vigneti. «La necessità – dichiara Novella Pastorelli, Presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria – di istituire un nuovo blocco fino al 2026 per le rivendicazioni di nuove superfici vitate in continuità con il primo del 2021, è emersa a seguito di un lungo confronto con i consulenti, con le associazioni di categoria e con la Regione Puglia al fine di garantire un riallineamento tra domanda ed offerta con un significativo miglioramento dei prezzi di Primitivo di Manduria Dop perché, come noto, un eccesso di produzione determina, inevitabilmente, uno stallo, una riduzione del prezzo e delle vendite. È assolutamente necessario ripristinare la giusta relazione tra qualità, prezzo e senso di “coolness”.
L’obiettivo dei controlli rafforzati è garantire che non vi siano tentativi di imbroglio. È fondamentale che i tagli effettuati per fronteggiare la peronospora siano reali e che ogni passo del processo produttivo rispetti rigorosamente gli standard di qualità e autenticità richiesti dalla denominazione. In particolare, verrà posta un’attenzione speciale sulla verifica della resa dell’uva per ettaro e della conformità al proprio fascicolo aziendale». Un percorso avviato già a gennaio con l’introduzione della fascetta di stato e proseguite con l’implementazione del blocco delle richieste di ampliamento delle superfici coltivate a Dop, unitamente a un rafforzamento dei controlli, sono state volute con forte determinazione da parte del Consiglio di Amministrazione (Cda).
«Queste azioni – conclude Pastorelli – sono perfettamente in linea con il perseguimento dell’obiettivo comune ovvero promuovere la qualità intrinseca e l’autenticità del Primitivo di Manduria DOP, riducendo il rischio di contraffazione e potenziando la promozione di questo vino iconico che rappresenta la nostra regione, dotato di un marchio globalmente riconosciuto . L’impegno di collaborare in sinergia con tutti i soggetti della filiera vitivinicola, inclusi i produttori e le autorità nazionali, costituisce un punto cardine. Questo impegno è fondamentale non solo per conservare intatto il prestigio associato alla Denominazione di Origine Protetta Manduria, ma anche per tutelare gli interessi dei produttori che contribuiscono alla sua produzione e dei consumatori che ne apprezzano il valore autentico e la qualità eccezionale».