È stato presentato oggi a Bari, nell’aula “Aldo Moro” della facoltà di Giurisprudenza, il libro “Io sono libero” dell’ex presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti.
L’evento rientrava nell’ambito della rassegna “Incontri giuridici” della Fondazione Tatarella, organizzato in collaborazione con Aiga Puglia e con l’associazione universitaria UniVerso.
Il libro, ha detto il presidente della Regione Puglia, è «per certi versi commovente. È il libro di un uomo che sta affrontando una delle prove forse più difficili della vita, il carcere. Sia pure in periodi diversi – ha proseguito – eravamo nella stessa funzione di presidenti di Regione, in regioni molto complicate. Apprezzo molto il modo in cui Giuseppe Scopelliti ha affrontato questa prova così complicata. Per chiunque svolga attività complesse, che siano pubbliche o non pubbliche, sono molto elevati i rischi di fraintendimenti, o di situazioni in cui si infrange la legge quasi senza accorgersene, anche per le difficoltà che spesso comportano questi ruoli. In questi casi, occorre sempre una grande considerazione, sia da parte del sistema giudiziario, sia dal punto di vista del giudizio pubblico».
Per Emiliano nel libro di Giuseppe Scopelliti ci sono «riflessioni umane che mi hanno spinto ad essere qui per ragioni di affetto, anche su invito di Fabrizio Tatarella, che è un mio amico». Emiliano ha avuto anche occasione «di salutare Gianfranco Fini, una persona che ho conosciuto e con la quale ho avuto buoni rapporti in passato».
L’ex presidente della Camera dei deputati, infatti, ha presenziato all’evento ricordando, in particolare, la figura di Pinuccio Tatarella: «Parlava di una destra che “pur momentaneamente all’opposizione”, amava dire, deve dimostrare di avere una cultura di governo».
L’auspicio di “una destra di governo” espresso da Pinuccio Tatarella, ha ricordato Fini, è ora realizzato con la premier Giorgia Meloni: «Mi sembra che ci sia un presidente del Consiglio che viene da destra ed è orgogliosamente di destra – ha affermato -. Credo che questo sia il modo più bello e attuale per ricordare la lungimiranza di Pinuccio Tatarella».
Per Fini un ritorno in Puglia «con tanti ricordi e tanti momenti esaltanti, difficili e anche dolorosi quando se ne sono andate due persone come Giuseppe e Salvatore Tatarella».