“La mafia ha paura – Storia di un Sud che può vincere” è il titolo del documentario realizzato da Marco Agostinacchio, con il supporto della Regione Puglia e di Avviso pubblico – Enti locali e regioni contro mafie e corruzione, nell’ambito di un’iniziativa finanziata dai “Cantieri di antimafia sociale” e su proposta partecipata da Comune di Bitonto, Città metropolitana di Bari e Avviso pubblico, che racconta le reazioni della comunità bitontina in seguito all’omicidio di Anna Rosa Tarantino, avvenuto il 30 dicembre 2017, vittima innocente di una sparatoria tra gruppi criminali.
Il documentario è stato presentato in anteprima nazionale oggi a Bari nella sala cinematografica dell’Apulia film commission.
All’evento era presente anche il presidente Michele Emiliano, che ha sottolineato come la Puglia sia «la regione italiana che investe di più in attività che tendono ad evitare che le organizzazioni possano creare proselitismi, che possano affiliare ragazzi inconsapevoli. Cerchiamo di parlare con tutti, cerchiamo di creare un fronte più organizzato delle stesse mafie, collaborare con le forze dell’ordine e quindi essere quella del braccio sociale che facilita il contrasto e le investigazioni nei confronti delle organizzazioni criminali. È una strategia alla quale la Regione Puglia crede fermamente, abbiamo creato un’agenzia e una fondazione che approfondisca gli studi in questa materia. E il film di oggi, che ricorda una martire della città di Bitonto, la signora Tarantino, è uno dei tanti esempi dell’utilità degli investimenti dell’antimafia sociale», spiega Emiliano.
Il presidente della Regione Puglia ha ricordato che «è importante mantenere la memoria, studiare e avere ben presente il quadro tecnico della situazione perché l’antimafia sociale è come un manuale che dobbiamo scrivere e perfezionare con il contributo di tutti. La società deve difendersi tutta insieme, insieme al supporto delle forze dell’ordine e delle Istituzioni. Ed è per questo che lo studio è importante. Noi infatti abbiamo costituito una Fondazione intitolata a Stefano Fumarulo che, tra le altre cose, vuole stimolare studi universitari su questo fenomeno e aiutare a creare un metodo per il contrasto ai fenomeni criminali. La strategia di Libera, di Avviso Pubblico e della Regione Puglia è dunque quella di dare idee e creare strumenti utili a costruire l’antimafia sociale», ha concluso.