Povertà record in Puglia, il peggiore dato in Italia: disoccupazione 3 volte quella del nord est

Nel 2021 il Pil del Mezzogiorno è stato inferiore del 44,7 per cento a quello del Nord. Nel Centro-Nord, meno della metà dei disoccupati cerca lavoro da almeno un anno, nel Mezzogiorno, i due terzi (in Campania il 69,6%). Il tasso di disoccupazione nel Mezzogiorno è tre volte quello del Nord-Est.

Sono solo alcuni dei dati raccolti dall’Istat nel dossier “Noi Italia 2023” che analizza tutti gli aspetti più importanti della società italiana. La fotografia che esce fuori esprime tutte le differenze territoriali che persistono nel Paese e si riflette anche sull’andamento della povertà relativa che sale all’11,1% ma che è quasi il doppio nel Mezzogiorno (20,8%). Un dato allarmate che riguarda soprattutto la Puglia che, con una incidenza del 27,5 per cento, è la regione con il più alto impatto, seguita dalla Campania (22,8 per cento) e dalla Calabria (20,3%).

«Nel 2021 – si legge nel report – la povertà assoluta permane sugli elevati valori raggiunti nel 2020, anno di inizio della pandemia da Covid-19, coinvolgendo il 7,5% delle famiglie (1,9 milioni) e il 9,4% degli individui (circa 5,6 milioni) residenti. I minori colpiti dalla povertà assoluta sono 1 milione 382 mila, appartenenti a 762 mila famiglie. La situazione è particolarmente critica per chi vive in affitto: oltre 889 mila famiglie in povertà assoluta sono in affitto e rappresentano il 45,3% di tutte le famiglie povere».

L’analisi sul mondo del lavoro sembra essere la diretta conseguenza di questi numeri. Nel 2022, ad esempio, nelle regioni del Nord, relativamente alla fascia d’età 20-64 anni, sono occupate oltre 7 persone su 10, nel Centro quasi 7, mentre nel Mezzogiorno si arriva solamente a 5 persone su 10; gli estremi variano tra il 46,2% della Sicilia e il 79,2% della Provincia Autonoma di Bolzano. Stando a quanto si evince dal report, tra il 2019 e il 2020, l’incidenza del lavoro irregolare (tasso di irregolarità) è più elevata nel Mezzogiorno (16,7%), con la Calabria (20,9%, in calo, rispetto al 2019), che registra il valore più alto, e l’Abruzzo (13,6%) il più basso, ma comunque superiore alla media nazionale (12%).

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